Tutto quello che i tifosi si aspettavano, una vittoria, tanti gol e anche salvare la credibilità del campionato. Il Cagliari che ha vinto contro l'Empoli è quello che rispecchia lo spirito dello sport, che ha già nella maglia che indossa le motivazioni per poter reggere l'impatto con la disperazione dell'avversaria. Dettagli che non tutti ancora capiscono a fondo ma che non sono distanti dall'idea che i principi fondamentali siano sempre legati alla correttezza e al massimo impegno.

Al Sant'Elia è andato in scena lo spettacolo che strappa gli applausi, il gioco che spesso è mancato nel corso della stagione, il coraggio di osare, il rifiuto di falsare il torneo.

CAGLIARI ALL'ATTACCO - Massimo Rastelli ha rotto gli indugi e se far giocare tutti gli attaccanti insieme a suo tempo era sembrata una minaccia ironica per replicare a chi gli rimproverava di essere troppo abbottonato, stavolta si è presentato con quanto di più sbarazzino potesse mettere in campo.

Con l'obiettivo di giocare per giocare, la squadra ha recuperato lo spirito dei giorni migliori. È stata aggressiva, rapida, capace di capovolgere l'azione con due passaggi. Tre gol in un solo tempo, Sau e Farias insieme goleador, con in campo anche Joao Pedro e Borriello. Tutti contemporaneamente lo erano stati fino a ieri per soli 8 minuti, dal 21' del secondo tempo al 28' della gara contro il Sassuolo, quando, in vantaggio numerico, dovevano recuperare il risultato.

Per l'Empoli buio pesto. Ogni volta che il Cagliari partiva faceva male e spazi per affondare neanche a pagarli.

ANCHE RAFAEL SUPERSTAR - Il malcostume tutto italiano di scansarsi quando non ci sono più interessi di classifica non si è proprio visto, si è solo temuto. Giusto giocarsi il campionato fino alla fine senza fare favori. Non solo gli attaccanti golosi di gol ma anche Rafael desideroso di rimanere imbattuto. Il terzo rigore parato della stagione ha raffreddato i bollenti spiriti toscani di avvio di ripresa e ribadito il valore dell'estremo difensore brasiliano, la più bella sorpresa della stagione. Arrivato in punta di piedi, silenzioso in panchina, quando è entrato ha ricordato a tutti cosa vuol dire essere il portiere di una squadra. Leader del reparto ma anche primo attaccante di un insieme di undici calciatori.

UN POSTO NEL FUTURO - Si potrebbe pensare che ogni elemento del Cagliari giochi per garantirsi il futuro. Può darsi che per qualcuno possa essere così. La sensazione è che la risposta sia molto più semplice. Giocare al calcio e tentare di vincere è alla base dello sport e senza le ansie della classifica è più facile esprimere la propria tecnica. Per Rastelli l'occasione propizia per provare qualcosa di nuovo, la controprova che con tutti a disposizione ci si può difendere anche attaccando, tenendo in campo calciatori che si sacrificano e che, al momento opportuno, sotto porta puniscono.

LA DECIMA POSIZIONE - Le motivazioni servono solo durante la settimana e si trovano facilmente. Il decimo posto, ad esempio, è nuovamente solo a tre punti. Le ragioni per continuare a combattere possono anche essere di chiave numerica, ma quale migliore soddisfazione di onorare il calcio con un sano spirito sportivo? Il Cagliari ha vinto due volte, allargando la fascia di consensi. Gioco d'attacco, spettacolo, gol, punti e valori sportivi. La giornata ideale da trascorrere al Sant'Elia.
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