È stato il forte vento di maestrale il grande protagonista dell’allenamento del Cagliari di questa mattina. Porte aperte per i tifosi ad Asseminello e, come sempre, gli applausi più convinti sono arrivati all’ingresso in campo di Ranieri.

Le prime novità, positive, nel riscaldamento, cui hanno partecipato anche Viola e Kourfalidis, col greco che ha anche svolto l’esercitazione a campo ridotto sul possesso palla, prima di spostarsi, col play, Luvumbo e Delpupo, sul campo adiacente per proseguire nel differenziato. Out anche Pavoletti e Rog.

Ranieri ha fatto svolgere una partitella a tutto campo, chiuso in parità, 1-1, con le reti di Falco per la squadra in verde e di Lella per i rossi. Annullati per fuorigioco due gol a Lapadula e Mancosu.

E in campo si è rivisto anche Deiola, impiegato prima da mezzala con la squadra delle seconde linee e da play con la formazione più vicina a quella titolare poi. Ma ora il ruolo conta poco. «Sono stati tre mesi duri, stare lontano dal campo fa male. Ringrazio i medici,i fisioterapisti, tutti quelli che mi hanno aiutato. Ora sono pronto, aspetto solo il minutaggio giusto».

Deiola guarda alla gara con la Reggina: «Loro vorranno fare punti, ma noi dobbiamo pensare solo a fare il nostro. Ci aspettano nove finali, cerchiamo di fare il massimo e poi, il 19 maggio, faremo i conti. Noi, come dice il mister, cerchiamo di arrivare il più in alto possibile, anche al secondo posto, fino a quando la matematica ce lo consentirà». Deiola è tornato in campo nel finale con l’Ascoli, ma la prima convocazione è arrivata a Venezia. Non un campo qualunque: «Ho chiesto io di poter essere convocato, anche se non potevo giocare, per stare vicino ai compagni. Certo, ho ripensato a quanto accaduto il maggio scorso. Quel che è successo non si dimentica. Il ricordo fa male, ma va utilizzato per rendere ancora di più». 

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