Il 2-1 di Cagliari-Parma dà ai rossoblù un successo preziosissimo per l’obiettivo salvezza, staccando la zona retrocessione ora sotto di quattro punti. Davide Nicola è raggiante: «Sono contento per la squadra, per come lavora, e perché abbiamo fatto tre passi in avanti», la sua soddisfazione. «Non è una vittoria che vale doppio, ma quando vinci contro un avversario che ha il tuo stesso obiettivo conta di più e puoi respirare. Ma solo per un attimo, perché alla prossima c’è l’Atalanta. Se vedi la classifica adesso hai più energia mentale, ma basta una partita per riportarti dov’eri. Questa sarà una costante da qui alla fine».

Il Cagliari sta crescendo e ha dato buoni segnali durante la partita. «Non era scontato vincere contro una squadra che gioca per il tuo stesso obiettivo, perché anche gli avversari fanno il tuo stesso ragionamento», ricorda Nicola. «È chiaro che ha un’importanza fare punti contro le dirette concorrenti, ma devi essere in grado di fare punti anche contro le altre avversarie. Credo, altresì, che questa squadra abbia sempre dimostrato tranne in due-tre partite di volersela giocare contro chiunque».

La storia da copertina del pomeriggio è Florinel Coman, in gol al terzo pallone toccato con una prodezza. «Quando arriva un giocatore che ha qualità balistiche ed è abituato, essendo un nazionale rumeno, il suo problema è solo che ha giocato l’ultima partita qualche mese fa», le parole di Nicola. «Bisogna fare con lui un lavoro di riatletizzazione, per evitare infortuni, e fargli fare i giusti minuti. Adesso, anche con il ritorno dall’infortunio di Luvumbo, abbiamo due giocatori per ogni ruolo: a oggi credo che questa squadra abbia un’identità chiara e precisa».

La settimana di lavoro ha dato i suoi frutti: «Abbiamo preparato la partita stando attenti alle ripartenze del Parma, che spesso così riesce a far male agli avversari», rivela Nicola. «Io preferirei avere sempre un baricentro alto, ma questo non è sempre possibile. Ma credo che oggi la squadra sia stata abile, così come il nostro pubblico che ha avuto pazienza».

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