Cagliari-Empoli, Giulini: «Squadra in ritiro. Brutta prestazione ma non ci sono mele marce»
In conferenza stampa dopo lo 0-2 si presenta il patron rossoblù: «Qualche valutazione errata l’avrò fatta, ma faccio fatica a capire»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non parla nessun giocatore del Cagliari dopo lo 0-2 con l’Empoli, ma in sala stampa alla Domus si presenta il presidente Tommaso Giulini che annuncia come a breve i rossoblù andranno in ritiro. «Sono qui perché ci dispiace tantissimo, è giusto che come massima carica della società esprima anche io questo sentimento complicato», la spiegazione del patron rossoblù. «Dopo gli episodi incommentabili che sono successi contro il Napoli abbiamo chiuso prendendo quattro gol, dopo lo 0-2 ci siamo sciolti come neve al sole e questo non deve accadere».
Il presidente si mette in discussione per primo: «Magari il problema sono io. In questi anni abbiamo sempre trovato le chiavi, anche dopo Venezia, ma oggi in questo momento non la vedo ed è giusto che io mi interroghi. Ho ricevuto tanto in questi anni e ho dato tanto, magari ora sono io che sto dando meno energie. Ci sta che in primis l’analisi la debba fare su me stesso. Se siamo oggi in questa situazione qualche valutazione errata l’avrò fatta, ma anche su quello faccio fatica a capire gli errori fatti in estate».
A fine partita Giulini ha avuto un breve confronto con Nicola. «Ci siamo parlati prima, gli ho detto che questa sera mi sentivo in dovere di scusarci coi nostri tifosi», rivela. «Dispiace tantissimo a me, ma a tutto il popolo rossoblù: gli ho anche chiesto se avesse voluto che parlassi solo io, invece ha voluto fare anche lui la conferenza. Poi gli ho detto che, dato che questa squadra deve trovare le chiavi per uscire, avrei gradito che da domani andasse in ritiro e abbiamo convenuto con lui e Bonato che nei prossimi giorni ci sarà un ritiro. Non è mia intenzione delegittimare nessuno: saranno loro a decidere la durata».
L’analisi di Giulini è netta: «Ovviamente la nostra gente si aspetta qualcosa di completamente diverso da noi, è giusto che sia qui a dire che ci dispiace tanto anche per la brutta prestazione che abbiamo fatto questa sera. E non è solo sulla partita di oggi: avevamo iniziato l’anno credendo di partire meglio, perché avevamo quattro partite casalinghe intervallate dalla sconfitta di Lecce. Invece, purtroppo, a distanza di cinque partite abbiamo raccolto solamente due pareggi e arriviamo da tre sconfitte».
Giulini traccia un primo bilancio della stagione del Cagliari e i risultati sono impietosi: «Oggi - giustamente - ci portano a fare riflessioni. Sia l’allenatore sia il direttore sia il gruppo devono parlarsi e calarsi di questo campionato, che abbiamo subito capito dopo cinque giornate essere complicato fino all’ultimo, come lo sono stati tutti. Questo gruppo è sano, Ranieri l’anno scorso l’ha compattato ancora di più dandogli un’anima e facendo capire cosa significhi questa maglia».
Giulini salva il gruppo del Cagliari: «Non vedo mele marce, stasera in campo si è vista qualche reazione fra compagni non bella probabilmente frutto del nervosismo. Devono trovare la chiave al loro interno, assieme a direttore e allenatore, per rispettare le aspettative di inizio stagione. Che non erano certo due punti in cinque gare». Sulle scelte: «Non posso dire che Makoumbou, alla prima da titolare, dopo 45’ abbia performato sotto le aspettative, magari potrò dirlo dopo quattro mesi ma ora no».
Da parte sua esclude che Nicola e Bonato siano a rischio: «No, ne ho vissute tante in questi undici anni. Dico la verità: sono felice di lavorare con loro, dal primo giorno in cui è arrivato ho visto un’unione fra lui e il direttore. Stimo tanto Bonato e vedo che c’è grande affiatamento con lui, l’allenatore e la squadra. Su questo mi dovrò confrontare: non vedo problematiche grosse lato guida tecnica e squadra, non mi sono mai trovato bene con un direttore sportivo come Bonato e abbiamo creato una struttura solida».
Giulini oggi è molto giù di morale. E ritiene ci sia solo una ricetta per risollevare quello suo, del Cagliari e dei tifosi: «Credo si possa trovare solo con le prestazioni della squadra, quando i tifosi vedranno prestazioni per novantacinque minuti che ci daranno autostima. Dopo Venezia dissi molto chiaramente che era un momento molto delicato, avevo abbastanza chiaro come se ne poteva venire fuori. Qui, sinceramente, credo che l’unico modo sia il lavoro di campo per arrivare alla scintilla che ci fa girare la stagione e raggiungere l’obiettivo. Oggi magari mi vedete così disilluso perché non ho la chiave: devono trovarla loro, io non ce l’ho».
A domanda se ritenga che la rosa non sia all’altezza della Serie A, Giulini non è d’accordo: «Fino a pochi giorni fa eravamo convinti che questa squadra fosse completa per giocarci questa salvezza, con delle coppie per ogni ruolo. Questo è il messaggio che ho ricevuto dall’area tecnica. Ha dei valori al suo interno, negli anni scorsi le due retrocessioni sono arrivate per rapporti che hanno incancrenito lo spogliatoio. Qui invece vedo uomini, persone vere e pulite che hanno voglia di arrivare all’obiettivo. Se la rosa non è adeguata la colpa è mia, perché i contratti li ho firmati io e gli acquisti li ho approvati io. In questo caso avremmo preso degli abbagli».
In chiusura, Giulini indica cosa gli dà più fastidio: «A me preoccupa di più la classifica, perché sarò ingenuo ma penso che questo gruppo di lavoro troverà la chiave. Non mi spiego come con questi valori, questo direttore e questo allenatore siamo in questa posizione. Deve essere una loro preoccupazione: a me preoccupano di più i due punti in classifica».