Ultima puntata della stagione per "Il Cagliari in Diretta", su Videolina, Radiolina e pagine social del Gruppo L'Unione Sarda, e l'ospite speciale di oggi è Nereo Bonato, il direttore sportivo del Cagliari arrivato a novembre e che ha dato un notevole contributo per la risalita in classifica e la promozione in Serie A di domenica a Bari. «Abbiamo cercato di sfruttare l'occasione ed è andata bene: averci creduto fino in fondo ci ha premiati», il suo racconto sulla serata speciale al San Nicola. «Anche nella preparazione della gara di ritorno sapevamo di poterci giocare tutto all'ultimo secondo. Eravamo convinti che strada facendo, mantenendo tutto in equilibrio, il Bari patisse gli ultimi minuti per la pressione. Ora il Cagliari deve ottenere la salvezza e stabilizzarsi nel tempo».

Le trattative 

Per lui ora arriva il grosso del lavoro, col mercato già in fermento. Partendo da Nández e il rinnovo: «Sarà uno dei temi, se non il primo, da considerare. Sappiamo il suo valore, c'è la volontà di trovare un accordo per un prolungamento», la sua speranza. «Vogliamo creare il giusto equilibrio fra la competitività tecnica e la sostenibilità economica: giusto avere entrambe le cose. Non vogliamo fare voli pindarici, dobbiamo arrivare in Serie A con la massima umiltà e costruire qualcosa che resti». Marin torna dall'Empoli, che ha riscattato Walukiewicz. Mentre per Bellanova c'è ancora un punto interrogativo: «Stiamo parlando con l'Inter per capire, si può andare oltre la scadenza di domani e poi trovare un accordo strada facendo. I rapporti con l'Inter sono talmente solidi che non è detto che la data di domani sia vincolata. Facciamo una valutazione a 360°, c'è l'interesse economico e poi anche quello di qualche contropartita tecnica. Sono ragionamenti futuri da fare».

Su possibili cessioni: «Sappiamo che qualche ragazzo è chiacchierato, per il rendimento sotto gli occhi di tutti. Se arriva qualche proposta indecente bisogna valutarla, altrimenti cerchiamo di puntellare la rosa coi profili giusti per la categoria. Poi qualche sacrificio da fare ci sarà, anche se sul piano umano darà fastidio, però sarà necessario perché i campionati sono totalmente diversi».

La scelta 

Arrivato da un mese, Bonato ha dovuto definire l'addio a Liverani e il grande ritorno di Ranieri. «C'era necessità di un leader carismatico, abbiamo pensato che potesse essere l'uomo giusto al momento giusto. È nata con questi propositi, ci siamo confrontati con lui sugli aspetti tecnici e sulla programmazione del futuro. Da un lato aveva gran voglia di tornare a Cagliari e dare una mano se possibile, dall'altro c'erano delle difficoltà oggettive: fortunatamente siamo riusciti a convincerlo ed è andata a buon fine. Sono stati bravi sia lui, che ha fatto un passo verso il Cagliari per amore, sia il presidente. Da lì è iniziato un percorso bello, difficile e anche entusiasmante».

E alla fine è arrivato il risultato sperato: «Questi playoff vissuti a Cagliari sono stati venti giorni di grandissima sinergia con tutto l'ambiente: squadra, società, tifosi e tutto quello che ruotava attorno. Ci ha dato una carica clamorosa, che non avevo respirato da nessun'altra parte. Questa è stata la nostra forza».

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