La salvezza del Cagliari è appesa a un filo dopo il pareggio contro la Salernitana (1-1, la cronaca), e potrebbero non bastare nemmeno due vittorie nelle ultime due partite contro Inter e Venezia.

I rossoblù (le pagelle) restano a -1 dai campani. Il vantaggio di Verdi, su rigore, al 23' della ripresa e il pareggio al fotofinish di Altare segnano i confini di una gara difficile segnata dal rigore dato alla Salernitana e quello prima dato e poi tolto al Cagliari.

Episodi controversi a parte, servirà ora un'impresa contro i campioni d'Italia, domenica alla Domus, per evitare la retrocessione.

Alessandro Agostini, chiamato in A solo pochi giorni fa per salvare il salvabile, riparte dalla rete di Altare al 99': “Quel gol pesa parecchio, ci consente di continuare a crederci fino alla fine. Siamo ancora in vita e questo è un segnale importante”. Altare “ha fatto una partita straordinaria, come tutti. Ha carisma e carattere. Ha ancora tanto da migliorare, ma può diventare un ottimo giocatore”. Il suo gol ha riportato a galla il Cagliari “perché dopo la loro rete eravamo all'inferno”: “Ci restituisce speranza. E noi ci attacchiamo con tutte le nostre forze a questa speranza”.

Anche per il capitano Joao Pedro una piccola luce è ancora accesa: “Il mister alla fine ci ha fatto i complimenti, perché la squadra, anche sotto di un gol, ci ha creduto fino alla fine, perché c'era la voglia di continuare a crederci”. Ora li attende un’altra maratona: “La stanchezza non la sento, conta solo lottare e vincere, perché tutti quanti vogliamo uscire da questa situazione”. Quanto ad Agostini, Joao si schiera col nuovo tecnico del Cagliari: “Ci conosce, ci vedeva tutti i giorni, alcuni di noi lo hanno avuto quando era nello staff di Lopez, conosce l'ambiente. E poi è come fosse ancora un giocatore, capisce la situazione, la sua Primavera fa un bel calcio. Ha tanta voglia e ci crede. Ci ha dato subito entusiasmo e fiducia, ne avevamo bisogno e lo abbiamo ripagato”.

(Unioneonline)

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