Sabato povero di soddisfazioni per le squadre sarde dell'A2 femminile di basket. Mentre il Cus Cagliari è rimasto ancora fermo a causa del Covid, anche se la situazione inizia a migliorare, la Techfind Selargius e la Surgical Cagliari sono state sconfitte, in casa, rispettivamente dalla capolista Brixia (53-56) e dal Faenza (34-64). Al momento, il San Salvatore è quarto a quota 18 e la Virtus è ultima a zero davanti al Cus Cagliari, che ha quattro punti all'attivo.

TECHFIND SELARGIUS - Al PalaVienna è arrivata la capolista Brixia con in dote undici successi consecutivi (poi diventati dodici) e, come sottolineato da coach Fioretto alla vigilia, le selargine hanno giocato senza paura ed è venuto fuori un bel testa. Nel primo quarto sei triple per parte e ospiti avanti 20-23. Nel secondo le lombarde hanno toccato il +8, ma le giallonere hanno ricucito subito, messo la freccia e sono arrivate all'intervallo lungo avanti 34-30 grazie alla tripla della capitana Granzotto a fil di sirena. Le padrone di casa hanno poi chiuso la terza frazione avanti di uno (46-45), poi le bresciane si sono portate sul +8 e, proprio nel momento più critico, coach Fioretto ha ricevuto il secondo "tecnico" e ha dovuto lasciare il campo. Negli ultimi 7' la squadra, affidata al vice Gianfilippo Demuro, si è riavvicinata fino al -1, ma la Brixia ha trasformato due liberi e la tripla tentata da Granzotto si è spenta sul ferro e ha lasciato la Techfind a secco nonostante la prestazione di livello.

SURGICAL CAGLIARI - Più deludente la prova della Virtus, battuta 34-64 dall'attezzato Faenza, prima appaiato col Selargius, ora secondo in classifica. Tra le cagliaritane, prive di Favento, Brunetti e Chrysanthidou, a segno solo cinque giocatrici, guidate da Zolfanelli, unica in doppia cifra con 18 punti all'attivo. Tutte a segno, invece, le dieci avversarie, che hanno subito indirizzato la gara a proprio favore passando dal parziale di 8-21 del primo quarto al 9-19 del secondo. Equilibrata, invece, la terza frazione, finita 9-9, ma nell'ultima le romagnole hanno ampliato ulteriormente il solco.
© Riproduzione riservata