Mamma mia, che Nba! Sono bastati pochi mesi per rivoluzionare il campionato più bello e spettacolare del mondo. Diciamoci la verità, alzi la mano chi riconosce la lega lasciata lo scorso giugno con la prima, storica, vittoria dei Toronto Raptors. In pochi mesi un uragano di acquisti, cessioni, giovani rampanti e infortuni, alimentato da una serie infinita di colpi di scena (e da centinaia di milioni di dollari di contorno) ha completamente rimischiato gli equilibri di potere del campionato statunitense rimettendo tutto in gioco.

LE SQUADRE - La caccia all'anello è ufficialmente iniziata dieci giorni fa, un'inezia rispetto alle 82 partite in cartellone fino alla prossima primavera, alle quali se ne aggiungeranno nella migliore delle ipotesi altre trenta di play off, ma sufficiente a imbastire le prime considerazioni di inizio stagione. Di certo c'è che l'epicentro della Lega è cambiato, pur rimanendo in California. Da San Francisco, sede dei pluripremiati Golden State Warriors, super-favoriti negli ultimi cinque anni e oggi alle prese con una fase di ricostruzione che sarà tutt'altro che breve, l'attenzione di tifosi e analisti si è spostata a Los Angeles. Nella metropoli hollywoodiana si consumerà infatti uno scontro fra titani tra Lakers e Clippers. I primi, capitanati ormai dallo scorso anno da LeBron James, sono intenzionati a riportare a casa il titolo dopo un decennio di astinenza. "King James" questa volta non vuole correre rischi per riuscire nell'impresa e durante la campagna acquisti estiva è riuscito ad arruolare alla sua corte una superstar del calibro di Anthony Davis e una pletora di affidabili veterani indispensabili per la corsa verso il traguardo. Ormai 35enne, James dovrà mettercela tutta per battere anche l'età che avanza e conquistare almeno lo stesso numero di titoli ottenuti dal mito indiscusso Michael Jordan (a quota sei con i Chicago Bulls, contro i soli tre conquistati del campione losangelino). Ma se parliamo di sete di vittoria, i Clippers non saranno da meno. Fondati mezzo secolo fa, i cugini "sfigati" dei grandi Lakers non hanno mai alzato il trofeo di campioni, ma sono consapevoli che questo potrebbe essere l'anno buono. Perché tanto ottimismo? Merito di Kawhi Leonard, il nuovo Re Mida del basket, capace di portare quasi da solo Toronto al titolo lo scorso anno e ingaggiato nella città degli angeli con un contratto fantascientifico: 109 milioni di dollari per tre anni. Non vi basta? E allora eccovi servito un altro pezzo da 90, Paul George, 28 punti di media la scorsa stagione e passato ai Clippers dagli Oklahoma Thunder all'interno di uno scambio che tra l'altro ha visto trasferirsi nella direzione opposta il nostro Danilo Gallinari. E allora, chi vincerà il derby? Il primo round, andato in scena proprio durante le primissime giornate, se lo sono aggiudicati Leonard e compagni, ma è sicuro che sarà solo l'antipasto di un confronto stellare. E se pensate che il campionato avrà solo due contendenti, entrambe nel girone Ovest della lega, preparatevi a ricredervi.

FAVORITI E SORPRESE - Queste prime giornate hanno confermato che le sorprese possono arrivare quando meno te lo aspetti. A fare da terzo incomodo nel girone Ovest ci penseranno gli Houston Rockets della coppia stellare James Harden e Russel Westbrook. Poi, prima di tutto occorrerà tenere d'occhio i Philadelphia 76ers: a Est, stanno guidando la classifica imbattuti e forti del terzetto talentuoso Simmons, Embiid e Horford, seguiti dai campioni in carica di Toronto, intenzionati a dimostrare di valere anche senza Leonard. Inoltre, sempre ad Est, mai sottovalutare i Boston Celtics, capaci di partenze fiacche seguite da rush finali brucianti. E dal pokerissimo degli aspiranti finalisti a Est non possiamo escludere i Milwaukee Bucks dell'Mvp Giannis Antetokounmpo, l'anno scorso a un passo dall'impresa. La scala di valori nel girone orientale vede più in basso i restaurati Brookly nets, ai quali non sarà sufficiente con tutta probabilità il nuovo acquisto Kyrie Irving, in queste settimane in formato capocannoniere (oltre 35 punti per gara). Tutto ciò non vi basta per tenervi con il fiato sospeso per fino a giugno? E allora aggiungete al cocktail esplosivo lo sbarco in Nba del giovane fenomeno Zion Williamson, la matricola da oltre due metri e 130 chili ancora a i box per un infortunio, ma pronto a conquistare con schiacciate ad alta quota il pubblico dei suoi New Orleans Pelicans (squadra che da quest'anno vedrà giocare anche l'esordiente italiano Nicolò Melli). Infine, a condire tutto con un po' di pepe, ci sono i sorprendenti Dallas Mavericks del duo lettone-sloveno composto da Porzingis e Doncic, gli Atlanta Hawks del funambolico playmaker Trae Young, i Portland guidati da altri due fenomeni: Damian Lillard e C.J. McCollum e i Denver Nuggets del gigante slavo Nikola Jokic. Solo alcune delle ultime giovani stelle di un campionato mai scontato, che quest'anno potrebbe sorprenderci come mai prima d'ora.
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