Finale scudetto al via: la Dinamo cerca subito il colpaccio sul campo di Venezia
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Tre mesi esatti fa il Banco di Sardegna targato Gianmarco Pozzecco perdeva 98-90 al PalaTaliercio di Mestre. È stata l'ultima sconfitta della stagione. Da quel momento solo vittorie. Per 22 partite di fila, compresa la Europe Cup Fiba vinta nella doppia finale contro i tedeschi del Wurzburg.
Stasera alle 20.45 la Dinamo ritorna sul campo della Reyer Venezia per "vendicare" quel ko e proseguire la favolosa serie vincente che l'ha portata ad eliminare Brindisi nei quarti e Milano in semifinale con un secco 3-0.
Vincere è difficile e lo fu nel 2015, ma ripetersi è ancora più difficile, eppure i biancoblù sono pronti a giocarsi la lunga serie al meglio delle sette partite.
Per conquistare il tricolore bisogna vincerne quattro. La sequenza prevede due gare in casa di Venezia, due gare al PalaSerradimigni e quindi, se occorre, nuova partita a Mestre, ritorno a Sassari e settima e decisiva partita al PalaTaliercio.
Venezia di scudetti ne ha tre: due "antichi" ottenuti nel 1941 e 1942, uno più recente nel 2017, quando nelle sue fila c'era Tyrus McGee, oggi a Sassari. La Reyer ha organico lungo quasi quanto quello di Milano, meno talento individuale, però maggiore compattezza di squadra. Vietato far giocare la squadra del coach De Raffaele secondo i suoi ritmi, senza aggredire una circolazione di palla e un movimento senza palla davvero efficaci. Inutile comparare i singoli duelli individuali, perché alla fine la differenza la farà chi è più squadra. E la Dinamo del Poz in questi tre mesi è diventata sinonimo di squadra, che sta bene insieme, si diverte e fa divertire.