Una brutta figura da cancellare, quella in Champions col Bakken Bears, e una partita che ha sempre dato tanto prestigio quanto emozioni: domenica a Milano contro l'ex capolista imbattuta, che è stata raggiunta da Brindisi, capace di interrompere l'invulnerabilità italiana.

Il coach Gianmarco Pozzecco dice: "La partita di domenica è una sfida estremamente complicata, Milano sta giocando una pallacanestro di altissimo livello. Arriva da due partite infrasettimanali che l'hanno impegnata molto ma hanno positività e una rosa ampia e sufficientemente adeguata a giocare più partite. Noi arriviamo da una sconfitta che invece ci ha fatto vivere un discorso diverso. Abbiamo più giorni per recuperare ma arriviamo con una partita negativa alle spalle e partiremo con meno entusiasmo. Quelle con Milano sono partite che negli ultimi anni hanno sempre regalato enormi emozioni e quindi abbiamo il desiderio e la volontà di far si che diventi una partita entusiasmante".

Il tecnico biancoblù ha anche risposto sul giocatore che in questo momento appare più in difficoltà: il lungo Justin Tillman. "Per quanto riguarda Justin farlo giocare un po' di più potrebbe aiutarlo, anche se penso che l'aspetto più rilevante per lui sia lavorare su quello psicologico. In generale la valutazione che spesso si fa è solo relativa al risultato della partita e invece un allenatore ha un compito di analisi più ampio e ci sono più aspetti da considerare relativamente non alla singola partita, ma ai giocatori, all'identità e al gruppo".

C'è poi un aspetto collettivo da curare per un gruppo che ha giocato al completo solo tre gare e peraltro mai con la squadra disegnata in estate, visto l'infortunio al play-guardia Vasa Pusica: "Credo che durante l'anno la squadra abbia dei periodi in cui fa delle cose meno bene ma non per questo devi essere così condizionato da andare sul mercato. Ad oggi è capitato che subissimo molto a rimbalzo, ma mai come mercoledì, e sicuramente abbiamo ampiamente dimostrato che possiamo fare meglio. Ad oggi, a causa dell'indisponibilità a lavorare a ranghi completi dall'inizio, siamo ancora costretti a cercare un'identità, anche in questo periodo in cui le partite contano, ma noi dobbiamo tenere conto anche di altri aspetti".
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