A Trieste è stato dato praticamente l'addio alle speranze di chiudere la stagione regolare al primo posto. Dopo la sconfitta sulla sirena per mano dell'ex Juan Fernandez (83-82) la squadra sassarese è finita a -6 dal primo posto, con la Virtus Bologna che ha una regolarità impressionante: solo due sconfitte in campionato (a Cremona e Sassari) e solo tre in Eurocup.

Piccolo particolare: anche Bologna ha rischiato grosso a Trieste, ma ha vinto al supplementare perché Teodosic ha realizzato 8 punti nell'ultimo quarto e addirittura 9 nell'overtime. Ma parliamo del più forte giocatore di serie A.

Se la sconfitta casalinga contro Trento è arrivata dopo una gara combattuta contro una formazione in risalita, che ha sconfitto pure Brescia, quella di Trieste è sembrata figlia di un atteggiamento supponente e forse anche di un leggero calo mentale e fisico.

La Dinamo ha stravinto la valutazione e la lotta a rimbalzo e tirato meglio sia da due che da tre punti, ma ha difeso male all'inizio e alla fine della partita. Soprattutto ha perso 22 palloni che per la metà sono stati causati da distrazione o ricerca eccessiva del passaggio ad effetto.

Lo stesso coach Pozzecco è stato meno efficace del solito nelle rotazioni e a fornire quella spinta emotiva che ha consentito alla squadra di avere fino alla settimana scorsa un rendimento eccellente.

Poco male, in vista della Final 8 di Coppa Italia a Pesaro (il 14 febbraio contro Brindisi) Spissu e compagni potranno godere di una settimana piena di riposo, perché al rientro dalla Spagna dove giocano mercoledì a Manresa per la Champions, dovranno osservare il turno di sosta in campionato.

La pausa per ritemprare le energie, le sconfitte per ritrovare quella concentrazione e aggressività che sono indispensabili per dare efficacia al gioco nelle due metàcampo. L'harakiri di Trieste potrebbe persino risultare positivo in vista di un trofeo che Sassari vuole vincere per la terza volta.
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