Una chiacchierata coi giocatori e poi un allenamento molto tattico con idee già precise, come il triangolo dei tiratori e il movimento continuo. È iniziata l'avventura di Federico Pasquini come allenatore della Dinamo.

Ferrarese, classe 1973, un passato come vice allenatore di Orlandina, Ferrara e Fortitudo Bologna (con Sakota e Pancotto nel 2007-09) e capo allenatore a Napoli, Pasquini venne chiamato a Sassari nel 2011 da Stefano Sardara quando era presidente della Robur, formazione che militava in B e rischiava di retrocedere. Riuscì nella missione e allora Sardara se lo portò appresso nella Dinamo quando subentrò alla famiglia Mele, e gli affidò prima il ruolo di direttore sportivo, quindi di general manager con contratto sino al 2020.

Ha sei giorni di tempo per preparare la trasferta di Pesaro, alla ricerca della vittoria che manca da tre gare (Coppa Italia compresa) perse dalla formazione biancoblù tutte allo stesso modo: sprecando un vantaggio in doppia cifra e dimostrando scarsa lucidità nel finale.

Pasquini, che lavorerà coi vice Maffezzoli e Citrini è chiamato a dare solidità psicologica ad un gruppo che sulla carta vale più del nono posto attuale, fuori da quei playoff scudetto che il presidente Sardara vuole raggiungere.
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