Non se lo aspettava Patrick Cappai, 19 anni, perito elettrotecnico di Quartu Sant'Elena. In fondo, prima dei campionati italiani di Roma, nella categoria "Elite", la più prestigiosa del panorama pugilistico dilettantistico, aveva combattuto solo quattro volte. Ma la sua tecnica e voglia di vincere è stata superiore a tutti gli ostacoli.

Ne sa qualcosa, da ieri sera, il suo avversario, il piemontese Ouzari, nell'incontro finale per il titolo dei 52 kg, sconfitto con un clamoroso 5 a 0 da parte dei giudici. "Ero davvero carico - afferma Patrick - non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione. Voglio continuare la grande tradizione di famiglia".

Il giovane è allenato infatti da suo padre Fabrizio, 53 anni, vecchia gloria del pugilato sardo, ex campione italiano professionisti dei pesi gallo. Il teatro degli allenamenti è la palestra di Quartu Sant'Elena, frequentata naturalmente da suo fratello Manuel, 27 anni, un altro grande della boxe sarda, nazionale azzurro, che per la partecipazione alle prossime Olimpiadi 2020 se la dovrà vedere (sempre nella categoria 52 kg) col forte pugile turritano Federico Serra.

"Con mio fratello Manuel faccio spesso i guanti - spiega Patrick - Abbiamo lo stesso peso, ma ovviamente lui ha più esperienza e vi posso assicurare che picchia duro". Anche per Patrick Cappai si dovrebbero comunque aprire le porte della nazionale: "Ci spero tanto" chiosa il pugile quartese.

Ora per il neo campione italiano un po' di riposo. A gennaio si riprendono gli allenamenti. La boxe è uno sport duro e di notevoli sacrifici, che lascia spazio a poche pause.
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