Si è svolta a La Spezia la prima prova nazionale "Gran Prix " di scherma, riservata agli schermidori under 14.

Hanno partecipato migliaia di ragazzi provenienti da tutte le regioni d'Italia, che hanno deciso di intraprendere la loro attività sportiva in una disciplina difficile come la scherma, che richiede tecnica, scatto e grande prontezza di riflessi.

Una disciplina che comunque storicamente, sia in campo maschile che in quello femminile, ha dato lustro allo sport italiano, con centinaia di medaglie vinte dagli azzurri alle Olimpiadi e in tutte le altre manifestazioni internazionali. La kermesse giovanile di La Spezia, con la sua nutrita partecipazione e l' interesse che ha suscitato tra il pubblico, ha dimostrato per l'ennesima volta che il movimento schermistico italiano è più che mai vivo e fiorente.

Al Gran Prix di La Spezia ha partecipato anche un gruppo di giovani schermidori sardi, che accompagnati da società e genitori, si sono ottimamente comportati.

Di fronte avevano società prestigiose e di grande tradizione. In questo contesto, specialmente i giovani fiorettisti sardi, hanno ottenuto brillanti piazzamenti. Nel fioretto, nella categoria giovanissimi, Rachele Era, 11 anni di Florinas, giovane lama del Circolo Schermistico Sassarese, su 300 partecipanti, si è fermata alle soglie delle otto finaliste, dimostrando una grinta eccezionale.

Ancora meglio ha fatto Marco Martinelli, 11 anni pure lui, di Alghero, anch'esso atleta del Circolo Schermistico Sassarese. Per Marco un ottavo posto assoluto, che lo pone di diritto tra le piccole speranze della scherma italiana. Ovviamente enorme la soddisfazione dei ragazzi, dei genitori al seguito e della società sassarese, soprattutto del maestro Gianfranco Masia, che ha visto coronato il suo grande impegno giornaliero nell' insegnamento di questa nobile disciplina.

Le lame sassaresi e la società hanno inoltre ricevuto le congratulazioni da parte del dirigente e delegato regionale sardo alla manifestazione Gianmarco Tavolacci. Tutto quindi lascia presagire che la straordinaria prova dei giovani schermidori sardi non rimanga un fatto isolato e sia destinato a confermarsi nel tempo.
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