Una cosa è certa: un inglese che in questi giorni fa un giro in bicicletta sulla strada quasi deserta per Teulada, t-shirt leggera, cappellino e il sole caldo sul viso, rientrerà a casa soddisfatto, racconterà agli amici quanto è bella la Sardegna in ottobre, e l'anno prossimo vorrà tornare.

LE ATTIVITÀ - Le due ruote sono una delle voci del ricco menu dell'offerta dell'Isola in autunno e in primavera. Richiestissima. Poi, ci sono le arrampicate, il trekking, le camminate, le passeggiate a cavallo, oltre a tutte le attività che si possono continuare a fare in mare fino a novembre inoltrato.

Turismo di chi pratica sport e vuole stare all'aria aperta, turismo di appassionati che si muovono per andare a vedere manifestazioni come quella di cross triathlon domani a Orosei - a Cala Ginepro e dintorni ville, campeggi e b&b sono pieni, mentre purtroppo diversi alberghi hanno già chiuso i battenti - che portano qui atleti e molte centinaia di persone che ruotano intorno alla macchina organizzativa.

I NUMERI - "La stagione degli eventi sportivi, fuori dall'estate, porta circa 100mila persone", dice Sandro Salerno, presidente regionale di Assoturismo, "e in Sardegna gli operatori sono altamente qualificati. Dovremmo investire di più per competere in un mercato agguerritissimo dove primeggiano Spagna, Baleari, Sud della Francia, Emirati Arabi".

Ecco, il problema sta come sempre nel costo dei trasporti. "Per un furgone sotto i sei metri, due persone e una cabina, in nave si pagano 600 euro. Cifra forse giustificata in agosto, non certo ora. In aereo, portare una tavola da surf o una bici costa una media di 40 euro a tratta. Inoltre, un'altra delle pecche sta nel fatto che molte strutture chiudono il 30 settembre".

Avverte ancora Salerno: "Dobbiamo decidere una volta per tutte che tipo di turismo vogliamo, credo sarebbe il caso puntare sulla qualità: non sono i numeri che fanno il business ma la tipologia di visitatori".

L'IDENTIKIT - Il turista sportivo spende una media di 98 euro a testa al giorno, se arriva con un volo prende l'auto a noleggio, spesso utilizza le guide per essere accompagnato alla scoperta del territorio, è itinerante, è attento a quello che mangia e cerca le eccellenze tipiche, è educato e rispettoso dell'ambiente. Insomma, esattamente il contrario delle masse che hanno preso d'assalto le nostre spiagge quest'estate (ricordate l'episodio della scatoletta di tonno fatta sgocciolare in acqua?).

L'OFFERTA - Il 28 e 29 ottobre è in programma il Forte Village Challenge Sardinia, un'altra manifestazione di triathlon di fama internazionale. "Arriva un migliaio di atleti, il 40 per cento sono stranieri, portano i familiari, stanno dai 3 ai dieci giorni, molti ne approfittano per fare una vacanza. Sono numeri importanti", sottolinea il direttore dell'evento, Andrea Mentasti, "un terzo sta da noi al Forte, ma tutti gli altri dormono in alberghi e altre piccole strutture della zona, quelle che sono aperte. Quando chi viene per esempio dall'Ucraina vede che il nuoto si fa in acque libere senza muta, che si può pedalare in strade senza traffico con una vista fantastica, oppure addentrarsi nella foresta accanto, capisce che è questo il momento migliore per venire in Sardegna. Le immagini vanno sulle riviste e tutto questo promuove il periodo che ci interessa". Prosegue Mentasti: "Al Forte ci sono anche decine di tornei di tennis e con la Sport Academy offriamo ai nostri ospiti una quantità di attività con istruttori di altissimo livello, insomma, la scelta della struttura, se una volta dipendeva solo dalle camere, dai ristoranti, dai servizi, adesso si fa anche molto sulla base degli sport che si possono praticare, sia da principianti che da esperti".

I CAMMINI - E poi c'è chi va più piano, come spiega Nicola Melis, ingegnere che con alcuni compagni ha creato il "Cammino 100 torri", probabilmente l'unico che percorre un'Isola intera sempre lungo la costa. "Sono 1284 chilometri, da Cagliari a Cagliari. Facciamo il periplo della Sardegna su un sentiero senza segnalazioni che unisce otto vie e tocca oltre cento torri, senza allontanarci mai dal mare. È un cammino senza santi, ma spirituale, come tutti i cammini, ognuno lo vive come preferisce. Il prossimo tour parte il 24 febbraio (lo presenteremo l'8 novembre alll'Hostel Marina) e si sta già formando un'enorme carovana di persone da ogni angolo d'Italia. Faremo un docu-film sui partecipanti: i turisti che camminano, molti sono ex pellegrini di Santiago, sono un movimento laico che cresce e fa rete, giovani e anziani, e molti già sanno che la Sardegna è il posto più bello del mondo anche solo per passeggiare".

Cristina Cossu

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