Uno sport duro e faticoso, dove occorrono forza esplosiva, testa e muscoli d'acciaio. Ore e ore di allenamento e fatica quotidiane, a volte senza la soddisfazione di una riga sui giornali. Stiamo parlando della lotta libera, una delle discipline sportive più nobili e antiche.

Gabriele Doro, 21anni di Sassari, 86 kg di potenza pura, è una delle promesse della disciplina a livello italiano. Campione italiano juniores nel 2017 e 2018, terzo agli assoluti nel 2019, è da tempo in pianta stabile in nazionale. Per lui si prospetta una carriera prestigiosa.

Il 9 gennaio Doro riceverà a Sassari, alla Camera di Commercio, il premio "Benemerenza" del Coni. Un riconoscimento di prestigio per il portacolori della Polisportiva Lions Club di Sassari, diretta dal maestro Claudio Bortolu, 61 anni, ex campione Italiano nel 1978 e pluridecorato internazionale nei campionati veterani.

"La lotta libera è uno sport che richiede molto impegno - afferma il tecnico -. Non deve essere confusa con la lotta greco-romana. Una delle principali differenze è la presa: nella lotta libera è consentita in tutto il corpo, nella lotta greco-romana dalla vita in su. A volte entrambe le discipline sono trascurate, ma io so quanta dedizione e preparazione ci vuole per arrivare in alto o per praticare a buoni livelli questi sport. La concorrenza è fortissima e lo sport, inoltre, è individuale, quindi più difficoltoso".

Il suo pupillo Gabriele a gennaio avrebbe dovuto partecipare ai campionati italiani assoluti, ma un infortunio alla spalla lo ha bloccato. "Peccato - spiega Bortolu - comunque sta recuperando, anche se ancora non è pronto. Ora è giusto che si goda questo premio. Lo merita per l'impegno profuso ed il valore dimostrato. Poi lo attenderanno nuove sfide, soprattutto a livello internazionale, in cui Doro difenderà la bandiera dell'Italia e dello sport sardo".
© Riproduzione riservata