La procura di Roma ha chiuso l'indagine che vede indagato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. L'accusa è di falso in bilancio in relazione all’acquisto di Victor Osimhen dai francesi del Lille nel 2020 per una cifra che superava i 70 milioni di euro più 10 di bonus. L'atto di chiusura delle indagini è stato notificato anche ad altri indagati: si tratta dei membri del Consiglio di amministrazione che era in carica all'epoca dei fatti.

Secondo i pm capitolini, cui il fascicolo è arrivato all’attenzione per competenza, dopo la trasmissione degli atti da Napoli, l’operazione di mercato sarebbe stata realizzata ricorrendo a plusvalenze fittizie su tre calciatori del vivaio del Napoli e un quarto tesserato, ceduti in contropartita con quotazioni fuori mercato: 7 milioni per Palmieri, 4,8 milioni per il portiere Karnezis, 4 milioni per Manzi e 4 milioni per Liguori.

Nessuno di questi calciatori è poi stato impiegato dal Lille e i tre ragazzi del vivaio sono rimasti a giocare in prestito in Italia, dove militano oggi nelle categorie minori.

L'avvio del procedimento a Napoli risale al giugno del 2022 quando i militari della Guardia di Finanza avevano perquisito la sede della Filmauro a Roma e quella del club a Castel Volturno, in provincia di Caserta.

«Si è chiusa l'inchiesta che era stata archiviata con il riferimento a ipotesi di reati tributari. Ora leggeremo le carte dell'inchiesta, ricordo che questo di oggi non è un rinvio a giudizio ma una chiusura di indagini». Così Fabio Fulgeri, l'avvocato che si occupa della difesa di Aurelio De Laurentiis. «Tendenzialmente - spiega il legale - il falso in bilancio nella propria ipotesi originaria di reato nasce per l'idea di frodare il fisco, ma in questo caso ciò non è avvenuto, è un'ipotesi già esclusa dai magistrati a Napoli. Rimane però in piedi l'indagine. Ricordo che quello di oggi non è un rinvio a giudizio, ma un avviso che le indagini sono state concluse e ora possiamo prendere visione degli atti per poi cominciare a spiegare la nostra difesa formale davanti al pm. Credo che nella prossima settimana, da giovedì in poi, potremo leggere gli atti e vedremo di spiegare le nostre ragioni».

Il legale conferma che De Laurentiis andrà in procura «a spiegare l'operazione e a difendersi», sottolineando di esser pronto a vedere «cosa ci contestano - aggiunge - perché non c'è necessità di individuare il dolo da profitto, ci si chiede quale sarebbe il vantaggio del Napoli visto che la Procura federale ha già escluso questi vantaggi, vedremo».

(Unioneonline/v.l.)

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