Francesco Virdis appende le scarpette al chiodo ma non lascia il calcio. L'ex attaccante originario di Bono, classe '85 e nessuna parentela con Pietro Paolo, aveva cominciato la stagione all'Asti (dove si è trasferito un anno e mezzo fa dopo l'esperienza al Muravera) ma in settimana ha deciso di terminare la carriera. Per lui, sempre nella società piemontese che gioca nel Girone A di Serie D, arriva un nuovo ruolo: diventa collaboratore dell'area tecnica, sia per la prima squadra sia per il settore giovanile. In rosa nell'Asti c'è un altro sardo, l'ex Carbonia e Latte Dolce Daniele Cannas, dopo che Ignazio Carta ha lasciato a inizio ottobre. Per Virdis si chiude una carriera di spicco, dove ha realizzato quasi duecento gol con oltre venti maglie diverse (tre sarde: Progetto Sant'Elia, Latte Dolce e Muravera).

Giro d'Italia. L'ultima presenza in campo per Virdis risale al 16 ottobre, gli ultimi sette minuti di uno 0-0 sul campo del Pinerolo. Una carriera durata diciannove anni: aveva debuttato da professionista con la Sampdoria, club che lo aveva portato fin da giovanissimo lontano dalla Sardegna, il 29 ottobre 2003 appena diciottenne in un match di Coppa Italia con la Pro Patria. Coi blucerchiati non ha più giocato, con una serie di prestiti fra B e Lega Pro. Poi il ritorno nell'Isola, nel 2011-2012 al Progetto Sant'Elia nella stagione d'esordio in Serie D: con ventidue gol contribuisce alla storica salvezza ai playout con Bernardo Mereu in panchina. Lo prende il Chievo, ma in gialloblù non gioca mai e fa altri anni in giro per l'Italia, soprattutto al Savona. Nel 2017 gioca al Latte Dolce, dove torna nel 2019-2020, poi nella stagione successiva è al Muravera con Francesco Loi: coi sassaresi tredici gol (dodici nel secondo passaggio), coi sarrabesi sette. Ora la nuova esperienza.

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