A Quartu il Sant'Elena non gioca dalla stagione 2015-2016, ma sono oltre dieci anni che è costretto a cambiare campo con frequenza. Dal 2012, dopo lo sfratto a Is Arenas, i biancoverdi sono stati obbligati a girare per tutto il Sud Sardegna e negli ultimi anni la situazione si è accentuata, dovendo modificare spesso la sede delle proprie partite casalinghe.

E sarà così anche per le prossime due gare: oggi alle 15, nel ritorno dei quarti di Coppa Italia col Villasimius (andata 0-0), giocherà al "Su Suergiu" di Capoterra, mentre domenica per l'ottava giornata di Eccellenza (che per il resto si gioca sabato) riceverà la capolista Ilvamaddalena sul campo della Ferrini, così com'era stato dieci giorni fa nello 0-0 col Bosa. «Ringraziamo l'amministrazione di Capoterra per l'ospitalità concessa», dice il presidente del Sant'Elena Luca Meloni. «È già una difficoltà giocare fuori Quartu, figuriamoci se dobbiamo farlo anche senza i nostri sostenitori che si sono sempre dimostrati attaccati e vicini alla nostra squadra. E anche per domenica abbiamo già dato la comunicazione che giocheremo sul campo della Ferrini, che ringrazio».

La difficoltà. La situazione campo per il Sant'Elena (che spera sempre di poter tornare a Quartu in pianta stabile) sembrava essersi risolta dodici mesi fa, con l'ospitalità nell'impianto di Mulinu Becciu in via Crespellani, poi alla vigilia dell'inizio del campionato è sorto un nuovo problema inatteso: la Questura ha comunicato l'inagibilità della tribuna, che pure aveva ospitato i tifosi contro la Ferrini in Coppa Italia (e nelle prime partite del Pirri, con cui condivide l'impianto). Così, dopo aver giocato le prime gare a porte chiuse, ha di nuovo cambiato campo: una situazione che ricorda le ultime due stagioni, dove il club ha girato una decina di impianti fra cui Burcei, Maracalagonis, Monastir, Serdiana e Villa San Pietro solo per citarne alcuni. «Chiediamo al Comune di Cagliari che restituisca l'agibilità all'impianto di Mulinu Becciu», il messaggio di Meloni. «È venuta fuori questa problematica, che a inizio anno non si pensava potesse venire fuori, e lì si può giocare solo senza pubblico. Per noi è una grossa difficoltà».

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