Sabato nel Girone A di Promozione c'era la supersfida del weekend di calcio sardo: Monastir-Castiadas, finita 2-0. I biancoblù si sono confermati in testa alla classifica, a +9 sui sarrabesi secondi, con Simone Pinna fra i protagonisti. «Ho accettato un progetto ambizioso, la società mi ha fatto sentire importantissimo già dal corteggiamento», le parole del terzino destro del Monastir nella puntata odierna della trasmissione "L'Informatore Sportivo" su Radiolina. «Allenatore, direttore sportivo e presidente mi hanno fatto sentire importante, spero di ripagarli sul campo come stiamo facendo».

La partita si è risolta nei primi 17', coi gol di Mauro Ragatzu e Alessio D'Agostino. «C'era una cornice di pubblico straordinaria, con tanto entusiasmo. Siamo felici di aver portato questi tre punti a casa, davanti ai nostri tifosi, dando un forte segnale al campionato vincendo lo scontro diretto per aumentare la distanza con gli avversari», afferma Pinna.

Prima volta. Pinna non aveva mai giocato in Promozione, ma a Monastir (dove ha segnato finora due gol in campionato e quattro in coppa) si sta trovando molto bene. «La società la paragono a Serie C e D a livello gestionale, vuole fare le cose da professionisti», il commento dell'ex Cagliari, Olbia e Tharros sempre al programma condotto da Lorenzo Piras. «L'approccio con cui il Monastir si pone fuori dal campo poi si rivede anche in campo. E abbiamo uno staff importante, che potrebbe lavorare in categorie molto superiori: io lavoro con la squadra durante tutto l'anno, poi d'estate da solo per tenermi in forma».

Prima del Monastir, a luglio, Pinna era stato annunciato dal Sestri Levante in Serie C: la squadra che ieri ha battuto la Torres. «Ho avuto un virus che mi ha fatto avere la febbre a 40° per venti giorni, quasi ai livelli del Covid. Ero andato in ritiro, poi la società ha preso la palla al balzo per prendere un fuoriquota che le conveniva ed è saltato l'affare. Il mio ruolo è penalizzante nei professionisti per il minutaggio dei giovani, così ho fatto una scelta anche per stare vicino alla famiglia».

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