Peppone Salaris, 57 anni, algherese di adozione, è cresciuto a pane e calcio.

Ben 14 campionati di serie D, in seguito importanti esperienze da allenatore. Come secondo di Antonello Cuccureddu nel Pescara, Torres, Grosseto e Perugia. Col Grosseto ha vinto il campionato di serie C nel 2006-2007, quando la coppia sarda di tecnici subentrò a Massimiliano Allegri.

Esperienze condite da gustosi aneddoti. «Un giorno il presidente del Pescara mi disse di andare a vedere un fenomeno che giocava nella Primavera - racconta - Ci andai senza tanta convinzione ma in realtà rimasi impressionato. Quel ragazzino si chiamava Verratti. E infatti lo facemmo esordire subito. Ma noi valorizzammo anche Roberto Inglese, poi eccellente attaccante in serie A di Chievo e Napoli».

Per Salaris successivamente panchine come primo allenatore di Usinese, Alghero e Uri. Con quest'ultima formazione una finale playoff Eccellenza persa di misura (0-1) contro la Torres. Il tecnico algherese è convinto della bontà del calcio sardo.

«Ci sono ottimi giocatori anche nei dilettanti che potrebbero ben figurare in categorie superiori - spiega -. Purtroppo in Sardegna sono poche le squadre professionistiche». Peppone Salaris non allena da alcuni anni. «Le richieste non mi sono mancate - conclude - Ma aspetto un progetto interessante e soprattutto di prospettiva».

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