Stavano per iniziare i cinque minuti di recupero, quando l’allenatore della Baunese Mario Masia ha chiamato all’89’ l’ultimo cambio in Lanusei – Baunese, gara di andata del primo turno di Coppa Italia (finale 4-2 per i padroni di casa, giocata ieri al Lixius), per far entrare Mattia Nieddu, classe 2008.

Un momento che l’altro Nieddu in campo in quel momento, Marco, classe 1981, difficilmente dimenticherà. Perché padre e figlio insieme in campo per una gara ufficiale è una di quelle situazioni sportivamente emozionanti che nel mondo del calcio si materializzano raramente.

«È stato davvero molto emozionante condividere uno scampolo di gara con Mattia»,  racconta Marco Nieddu, bomber di razza con attualmente all’attivo 465 gol, realizzati in oltre vent’anni di carriera, «anche perché ho sempre pensato che, al massimo, un giorno, sarebbe potuto capitare di ritrovarmi a fare l’allenatore di mio figlio.  Sinceramente non avevo mai pensato alla possibilità di ritrovarmelo compagno di squadra».

L’opportunità si è materializzata quest’anno nella Baunese, con Marco Nieddu al terzo campionato in maglia nerazzurra (68 reti firmate nelle prime due stagioni), in seguito al passaggio del giovane Mattia (cresciuto nelle giovanili del Tortolì) alle giovanili della Baunese, dopo tre stagioni giocate nell’Accademia.     

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