La posta in palio è alta, la voglia di prendersi il proprio spazio notevole, la caparbietà per dire la propria non manca: Matteo Lecca, giovane pugile cagliaritano di 25 anni, è pronto per la sfida che vale il titolo italiano dei supergallo che si terrà il 13 maggio nella prestigiosa cornice dell’Allianz Arena di Milano. Un incontro che si prospetta di spessore e che vedrà il boxeur della Gymnasium Boxe Sassari contrapposto a Vincenzo La Femina con cui si sarebbe già dovuto battere a marzo ma che, a causa di un infortunio alla spalla del suo avversario, ha causato il rinvio del match. Lecca è agile e scattante, sguardo fiero in volto, idee chiare: 55 kg il suo peso, alto 1,70, una passione genuina verso la nobile arte e la tenacia necessaria per emergere. “Matteo è un ragazzo molto determinato, sa cosa vuole ed è un vero sportivo’’, racconta il suo maestro Manuel Marras che lo segue da quattro anni. “Sta maturando sempre di più e questo è il momento giusto per tentare l’assalto al titolo italiano’’.

Predisposizione al sacrificio, entusiasmo e applicazione maniacale: sono i punti cardine della gavetta di Lecca, cresciuto nel rione di Is Mirrionis che tante gioie ha regalato all’Isola grazie a pugili di spessore e indubbio talento. Formatosi nella storica Accademia Pugilistica Sardegna in via Mandrolisai, studente di Scienze Motorie e personal trainer, Lecca si divide tra Cagliari – dove ha aperto la sua palestra in viale Monastir – e Sassari, affiancato da un team che crede in lui e con cui affronta scrupolosamente ogni seduta di allenamento. “Oltre al mio maestro Manuel Marras che cura la parte pugilistica’’, spiega Lecca, “ho al mio fianco Simone Gerina come preparatore atletico e Angelo Mulas come aiuto tecnico: persone di grande esperienza, consapevoli che ogni dettaglio deve essere curato nel dettaglio’’. E se si parla di dettagli il caparbio Lecca non lascia certo nulla al caso: il ring è il suo habitat, si muove da un angolo all’altro come un funambolo, sa leggere bene la situazione gestendo con attenzione le sue energie, colpisce con il suo imperioso montante sinistro nell’istante giusto. La sua è una storia di riscatto, un sogno dalla poetica struggente scandita da pugni, esercizi e chilometri giornalieri svolti con la massima dedizione.

“Mi alleno sei volte alla settimana, generalmente la domenica riposo’’, aggiunge, “lontano dal match almeno due volte alla settimana faccio il bi giornaliero’’. Il rigore è il marchio di fabbrica del boxeur che vanta un cursus honorum di assoluto rispetto: trenta incontri vinti, vari per k.o. di cui tre edizione del Torneo Italia, due titoli regionali, convocazioni in nazionale, sfide avvincenti con avversari di livello quali Federico Serra e Tommaso Melito. Passato professionista a 18 anni, su undici incontri ha colto nove vittorie. “Ho mosso il primi passi a 13 anni’’, prosegue, “l’entusiasmo è quello dell’inizio, quando ancora giocavo alla Johannes e mi alternavo tra calcio e pugilato’’. Gli esordi sono stati subito ottimi, da lì la scelta di concentrarsi esclusivamente sull’attività pugilistica. “Mi sto preparando per questo match da tanto tempo, quando è stato rinviato abbiamo staccato qualche giorno per poi ripartire con ancora più determinazione’’, sottolinea. “La tensione c’è, è inevitabile, si tratta di un evento molto sentito: generalmente l’avverto quando manca ancora parecchio alle sfide mentre poco prima di salire sul ring sono abbastanza sereno’’.

Tecnica elegante la sua, completezza e capacità di esprimere vari tipi di boxe, sia dalla corta che dalla media e lunga distanza: sono queste le armi su cui può fare affidamento Lecca sorretto anche dal legame profondo con il suo quartiere. “Crescere a Is Mirrionis è stato sempre un grosso stimolo e un motivo di orgoglio, mi ha forgiato’’, conclude. “Ti permette di creare  legami stabili, veri e sinceri, il calore e l’affetto non sono mai mancati’’. Calore e affetto come assi nella manica, per scrivere il proprio nome nella storia del pugilato e portare sul tetto d’Italia un rione pronto a fare sentire il suo supporto a uno dei suoi figli più talentuosi.

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