Ovunque vada, si prende l'etichetta del super bomber. Da ragazzo aveva rifiutato una offerta del Cagliari. Probabilmente sarebbe diventato un bomber anche tra i professionisti. Giuseppe Meloni, attuale attaccante del Budoni (Eccellenza), ha ripreso a fare quello che gli riesce meglio: gol a raffica.

È arrivato a quota undici e sta trascinando la squadra gallurese nella lotta per il primo posto col Latte Dolce, principale concorrente che, classifica alla mano, ha un vantaggio di tre punti. Nato a Nuoro il 4 ottobre 1985,  Meloni nel 2009 rifiutò l’offerta del Cagliari avendo già dato parola per il trasferimento alla Spal. Nella stagione 2015/2016, con la maglia del Fondi, è stato l’attaccante più prolifico d’Italia. Ha vinto un campionato di Serie C2, quattro consecutivi di Serie D e cinque di Eccellenza.

Meloni, ha ripreso a segnare a raffica.

«A luglio scorso sono stato operato al menisco e nella prima parte di stagione ci sono state complicazioni. Adesso sto meglio fisicamente e sto dimostrando di poter dare ancora tanto. Non mi sento vecchietto».

I suo gol sono fondamentali per il percorso del Budoni.

«L’obiettivo principale è quello di vincere il campionato. Cercherò di realizzare il maggior numero di reti possibile per aiutare la squadra».

È a quattro reti dal capocannoniere del torneo, Palermo.

«Non penso a questo ma al risultato di squadra. Guardo partita dopo partita cercando di dare il massimo per contribuire a riportare il Budoni dove merita e cioè in Serie D».

Al suo fianco non ci sarà più Mauricio Villa, passato al Cos, ma il nuovo acquisto Juan Ortiz, ex Castiadas e giovanili del River Plate.

«Sì. Sono convinto che ci troveremo bene».

Nelle ultime stagioni ha trascinato, a suon di gol, Carbonia, Muravera e San Giorgio in Serie D. 

«Col Muravera ho segnato cinquantuno reti tra campionato e Coppa Italia. A Carbonia sono arrivato a metà stagione e ho realizzato una decina di reti. Col San Giorgio in Campania, nel mini torneo del periodo Covid, undici gol in dodici gare».

Lo scorso anno invece non è andata bene col San Marzano (Eccellenza).

«Purtroppo non sono bastati i miei trentotto gol. Abbiamo perso la finalissima nazionale playoff».

 Che ricordo ha della stagione  2015/2016 quando è risultato l’attaccante più prolifico d’Italia con una rete ogni ora?

«Un’annata fantastica. Ne parlavano tutti. Era il mio quarto campionato di Serie D vinto di fila dopo quelli con Torres, Savoia e Akragas».

Qualche anno indietro, nel 2009 l’esordio nei professionisti con la Spal dopo un’ottima annata con l’Arzachena (24 reti).

«Esperienza però durata poco. Il primo gol nei professionisti lo avevo segnato in Coppa Italia contro il Como». 

Resta il rammarico per aver rifiutato l’offerta del Cagliari. 

«Tornando indietro accetterei. Il Cagliari giocava in A. Sono stato anche mal consigliato. Mi aveva chiamato Francesco Marroccu ma avevo un accordo con la Spal. Non tornai indietro con la parola data».

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