Da mezza Cos seconda in classifica in Serie D a Daniele Ragatzu, passando per Riccardo Ladinetti, Salvatore Boccia, Kalifa Kujabi, Simone Pinna e tanti altri. L'avvocato cagliaritano Filippo Pirisi, specialista in diritto sportivo, è uno dei principali agenti sardi e segue tanti ragazzi non solo isolani e non solo nei campionati regionali.

«La Sardegna di base produce bene, ultimamente si è un po' ripresa dopo un periodo buio dovuto anche al Covid», la sua analisi ospite nella puntata di oggi del programma "L'Informatore Sportivo" su Radiolina. «Squadre come la Cos hanno dei ragazzi che secondo me sono molto interessanti, bravo Francesco Loi ma anche Davide Moi che sta gestendo il settore giovanile».

Lo stesso Loi, tecnico dei sarrabesi-ogliastrini secondi in classifica in Serie B, ha scoperto il gambiano Kalifa Kujabi, ora tornato alla Torres (capolista in Serie C) ma di proprietà del Frosinone. «È arrivato dal Gambia, si è sposato a Villaputzu ed è sardo d'adozione. L'avevamo offerto a Cagliari e Olbia ma avevano altre idee, le più concrete sono state Torino e Frosinone e abbiamo scelto quest'ultima. Per noi sarebbe stato bellissimo rimanere a Cagliari, però ci sono altre logiche. Guido Angelozzi, il direttore sportivo del Frosinone, ha occhio e spesso pesca dalle categorie minori vedi Boloca e Gatti».

Gli assistiti

Fra i giocatori più illustri seguiti da Pirisi, che da poco ha fondato la D1mon1os Srl con altri colleghi e collaboratori, c'è Daniele Ragatzu che ieri per un leggero problema fisico non ha giocato nell'Olbia capace di pareggiare 2-2 al 91' col Sestri Levante. «Magari a inizio carriera non aveva quella maturità che serviva. Penso che l'anno scorso, col Cagliari in Serie B, avrebbe meritato quella chance: c'è stata una mezza idea, non ci siamo riusciti e adesso è a Olbia a fare la differenza. Poi è anche un falso mito che non ci siano state delle occasioni: vedi il Bari di recente». In C c'è anche Ladinetti, al Catania, ma ora è fermo per infortunio: «Si è rotto una rotula durante un allenamento. Può sembrare una cosa spaventosa, ma in realtà facendo terapia dovrebbe recuperare in quaranta giorni circa. Diciamo che dopo Natale sarà in campo».

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