Lavoro duro e sacrificio: sono i due capisaldi del ciclismo, le linee guida da seguire per migliorarsi e fare il salto di qualità. Il giovane Daniele Mereu di questo è a conoscenza e non si risparmia nelle gare così come negli allenamenti, dimostrandosi un corridore di grande importanza per la Crazy Wheels Cycling Academy del presidente Luca Massa di cui fa parte dal 2021.

Diciotto anni, di Sarroch, al terzo anno dell’Istituto Alberghiero Azuni a Pula, Mereu è uno dei giovani più promettenti del ciclismo sardo, specialista delle cronometro dove ha dimostrato di poter primeggiare grazie a una pedalata potente e alle sue caratteristiche spiccate di passista, dotato però anche di un ottimo spunto veloce: qualità, queste, che potrebbero permettergli di esprimersi bene su corse come le Classiche del Nord con tratti in pavé che rendono tutto più suggestivo ed entusiasmante per i corridori.

I risultati dimostrano che il percorso intrapreso è quello giusto: nel 2020 si è laureato campione sardo di ciclocross tra gli Allievi, quest’anno al secondo anno della categoria Juniores ha colto il terzo posto nel sedicesimo “Trofeo MG Tuning” su strada dietro ad Alessandro Prato, primo classificato, e a Filippo Maccioni al secondo posto. Inoltre, sabato scorso a Santa Giusta, si è imposto con autorevolezza al “Trofeo Santa Giusta Tipo Pista - Crazy Wheels” manifestazione su strada con la formula della corsa  a punti. I margini di crescita ci sono così come la caparbietà per dire la sua sia su strada che su pista avendo doti che potrebbero consentirgli di ben figurare in specialità come quella dell’inseguimento individuale. Il futuro? È ancora da scrivere ma i presupposti per fare bene non mancano, all’insegna di quell’entusiasmo che rende il ciclismo un'opportunità per maturare non solo come agonisti ma, soprattutto, come uomini.

Mereu lei è giovanissimo ma il suo percorso nel mondo del ciclismo è ricco di gare ed esperienze.

«Sì, ho iniziato a pedalare da piccolo, avevo circa cinque anni. Ad insegnarmi i primi rudimenti è stato mio nonno Franco Palermo e da quel momento non ho più smesso. Ho mosso i primi passi al Velodromo di Sarroch, ovvero il mio paese, e giorno dopo giorno mi sono appassionato sempre di più. Ormai sono da oltre dieci anni che pedalo e l’amore per questa disciplina si fa sempre più forte spingendomi a superare i miei limiti».

Lei milita nella Crazy Wheels Cycling Academy di Luca Massa. Quanto è importante una figura di esperienza come la sua?

«Aver conosciuto Luca è stato molto importante per me, ha grande competenza e, soprattutto, crede fortemente nei giovani il che è un elemento fondamentale. Sono tanti gli insegnamenti che mi ha trasmesso non solo dal punto di vista tattico ma anche umano. Ad esempio, mi ha sempre sottolineato l'importanza del fare gruppo e del sviluppare una solida mentalità di squadra. Il ciclismo non è uno sport individuale come erroneamente si potrebbe pensare; certo ogni singolo corridore ha il suo estro e i suoi obiettivi ma è fondamentale lavorare gli uni per gli altri, sostenersi dentro e al di fuori delle competizioni così da creare un gruppo unito e motivato».

Cosa ama maggiormente delle prove a cronometro?

«Le prove a cronometro sono le mie gare preferite, dove riesco ad esprimermi al meglio. Le apprezzo particolarmente perché è fondamentale l’aspetto psicologico soprattutto tenendo conto che si corre in solitaria, fattore che a molti spaventa ma che a me esalta. Si è soli con se stessi, non ci sono tatticismi a fare la differenza: dipende tutto dalla forza e dalla condizione di un corridore in quel preciso momento».

Lei disputa anche il ciclocross, come si trova in questo tipo di gare?

«Mi piacciono le gare di ciclocross, non mi definisco uno specialista ma comunque cerco di dire la mia ogni qualvolta mi trovo a gareggiare in quel contesto. Anche nel ciclocross i tatticismi contano molto meno rispetto alle gare su strada, si parte forte da subito e questi sono fattori che apprezzo parecchio».

Quanti giorni alla settimana dedica agli allenamenti?

«Mi alleno circa quattro volte alla settimana ma capita anche di correre tutti i giorni a seconda del periodo. La mia media settimanale è di circa trecento chilometri, nei periodi di massimo carico arrivo però anche a cinquecento».

Quali sono i sentieri dove ama pedalare maggiormente?

«Quando devo fare un po’ di chilometri in più sicuramente passo per Chia, Teulada e Giba. Mentre quando devo svolgere allenamenti particolarmente intensi, in vista delle cronometro, pedalo verso Macchiareddu dove posso tenere ritmi elevati essendo un percorso totalmente pianeggiante».

Quali sono i corridori a cui si ispira?

«Indubbiamente Filippo Ganna, da cronoman lo considero il mio idolo. È un orgoglio per il ciclismo italiano, una vera e propria eccellenza, vederlo pedalare è una emozione immensa. Sono grande tifoso anche di Remco Evenepoel, si parla di un campione dalle potenzialità incredibili, capace di primeggiare ovunque».

Quali sono i suoi obiettivi principali per questa stagione?

«Sicuramente, per ciò che concerne le sfide nell'Isola, i campionati sardi su strada che si svolgeranno ad Iglesias il 25 giugno. Mi sto allenando bene e sono motivato, vorrei cercare di dire la mia. Poi, a livello nazionale, il mio obiettivo principale saranno i campionati italiani a cronometro Juniores che si svolgeranno il 22 giugno a Comano Terme: sarà un’esperienza fondamentale per la mia crescita e ci tengo ad arrivare a questo appuntamento nelle condizioni migliori e il più determinato possibile».

Cosa l’ha spinta a praticare il ciclismo?

«Il ciclismo è una disciplina unica, diversa da tutte le altre. Il senso di libertà che trasmette pedalare è indescrivibile, personalmente andare in bici è un qualcosa che mi entusiasma sia quando gareggio che quando mi alleno. Ogni uscita in bici è un’avventura, consente di scoprire luoghi che non avresti mai immaginato, pedali immerso in contesti suggestivi e stupendi. È difficile trovare una definizione che racchiude la magia del ciclismo e forse la sua bellezza sta proprio in questo, nella sua capacità di sorprendere chi lo pratica regalandogli sempre nuove emozioni». 

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