La Tharros non ci sta ed è decisa a ricorrere «alla giustizia ordinaria per difendere il giocatore e la società».

Così la compagine biancorossa commenta la decisione della Figc di ridurre da 10 a 8 giornate la squalifica per Simone Calaresu che, secondo la ricostruzione arbitrale, avrebbe avuto un comportamento scorretto fra il primo e il secondo tempo della partita casalinga contro il Calangianus due settimane fa, scagliando una bottiglietta contro un guardialinee. Da qui l’espulsione dalla partita e una pesantissima squalifica.

Un verdetto che il club oristanese ha subito contestato presentando un ricorso con tanto di testimonianza scritta, allegata al reclamo presentato tramite posta certificata, della persona che invece avrebbe compiuto il gesto, spiegando tutte nei dettagli.

E ancora la testimonianza scritta della società del Calangianus 1905, anch’essa presente tra gli allegati del reclamo spedito via Pec, in cui alcuni giocatori della formazione ospite sostengono la tese della Tharros. Nonostante questa documentazione, la decisione adottata dalla Corte sportiva d’Appello territoriale ha ridotto la pena di sole due giornate.

«Dopo aver preso visione del comunicato 62 del 20 novembre della stagione 2023/2024 della Figc Sardegna, esprimiamo profonda insoddisfazione per le decisioni assunte», si legge nella nota della società biancorossa, «vista la percezione di una perdita di credibilità nella giustizia sportiva, abbiamo deciso di rivolgerci alla giustizia ordinaria per difendere il giocatore e la società».

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