Il secondo posto con il nuovo personale alla Maratonina di Uta, le vittorie alla mezza maratona di Chia, al ‘’Trofeo della Laguna’’ ad Elmas e la settimana scorsa a Settimo San Pietro. Il 2022 di Elisabetta Orrù è stato un anno di crescita e passi in avanti che le hanno concesso di ritagliarsi un ruolo di assoluta protagonista del fondo sardo, immediatamente dietro Claudia Pinna e Raimonda Nieddu. La stagione volge al termine ma la portacolori della Cagliari Atletica Leggera ha ancora carte importanti da giocare.

A Uta ha fatto 1h20’36’’, migliorandosi di due minuti. Era il tempo prefissato?

«Sì, volevo correre intorno all’1h20’’ e ci sono riuscita. C’erano tante persone, correre in compagnia mi ha sicuramente aiutata molto».

Lei è una triatleta. Pensa che la multi disciplina aiuti per la corsa?

«Ci sono aspetti positivi. Sicuramente la multi disciplina aiuta a preservarti perché vai anche in bici e nuoti, ovvero due attività molto meno usuranti. Quest’anno non ho disputato prove di triathlon, mi piacerebbe rifare qualche gara nel 2023, valuteremo strada facendo».

Come concilia lavoro e allenamenti?

«Svolgo l’attività di parrucchiera, ne approfitto durante la pausa pranzo. Bisogna munirsi di una buona dose di tenacia e dedizione ma è tutto fattibile. Corro sei volte alle settimana, circa 80 km in totale. Alla corsa alterno  il nuoto per scaricare».

Soddisfatta di questo 2022?

«Direi di sì, concentrarmi sulla corsa mi ha permesso di crescere tanto. Certo, c’è stato qualche infortunio di troppo come la fascite plantare e la pubalgia ma ho stretto i denti».

Prossimi obiettivi?

«Sto preparando la ‘’CagliariRespira’’, mezza maratona che si svolgerà il 4 dicembre poi recupererò. il percorso è impegnativo ma spero di correre sui ritmi del mio personale. Nel 2023 vorrei gareggiare anche fuori dall’Isola, sicuramente come preparazione non mancheranno i cross».

Nel suo futuro c’è la maratona?

«Spero di sì. Ne ho disputata una a Cagliari nel 2018 in vista dell’Ironman, corsi in 3h08’14’’ sempre da sola. Vorrei rifarne una, è una prova molto affascinante dove mi piacerebbe dire la mia».

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