Umberto Smaila: “Con Jerry Calà ci eravamo giurati eterno amore. Poi la pugnalata”
Il cabarettista rivela: “L’addio di Jerry un trauma, ma ora ci sentiamo tutti i giorni”. Il legame con la Sardegna dove ha aperto il primo Smaila’s
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"Ci eravamo giurati una sorta di eterno amore, fu una pugnalata”.
Umberto Smaila, 71 anni e oltre cinquanta di carriera, ricorda con queste parole il momento in cui Jerry Calà, nel 1981, decise di andarsene dai Gatti di Vicolo Miracoli, il mitico gruppo di cabaret con cui, assieme a Ninì Salerno e Franco Oppini, si divertiva al celebre Derby Club di Milano. Con Calà non si parlarono per anni: “Poi però – racconta al Corriere della Sera – mi capitò la stessa cosa e lì ho capito che quando il treno passa, ci sali. Dopo ci siamo chiariti e adesso ci sentiamo tutti i giorni, a Pasquetta ci ritroveremo noi quattro al solito ristorante di Verona”.
Salerno e Oppini, ricorda, “erano in classe con me al liceo classico Scipione Maffei” mentre Jerry Calà, “più piccolo di un anno, lo abbiamo ripescato più tardi, quando già studiavo Giurisprudenza all’università, scegliendo con cura tutti gli esami più facili, mi sono fermato a quindici”.
La svolta, spiega, arrivò con Cino Tortorella: “Ci invitò nella sua villa di Milano a cantare qualche canzone, quindi ci portò prima a mangiare — sia benedetto — e poi al Derby. Fummo letteralmente buttati sul palco, la gente si divertì. Il proprietario ci pagò 5 mila lire a testa. ‘Ora scrivete qualcosa di nuovo e saranno 10 mila’. Restammo due mesi chiusi in casa”. Da quel punto “momenti irripetibili, con Paolo Villaggio, Enzo Jannacci, Cochi e Renato, mostri di bravura. Eravamo i più piccoli, i cocchi di mamma”.
Dopo il successo di “Non stop” su Raiuno e l’addio di Calà, una nuova epoca. Nel 1987 per 4 stagioni fu l’era di Colpo grosso e delle ragazze Cin Cin: “Non mi aspettavo un successo del genere, altrimenti avrei firmato un altro contratto. Girammo 800 puntate, fu venduto in tutto il mondo e replicato per 18 anni consecutivi, passava il tempo e io restavo sempre giovane, un miracolo”.
Fortissimo il suo legame con la Sardegna dove ha inaugurato il primo Smaila’s con musica dal vivo: “Il primo aprì nel 1991 a Poltu Quatu. Poi quello di Sharm el Sheikh. Ne restano due, a Tropea e a Porto Rotondo”.
A Poltu Quatu si è esibito anche Silvio Berlusconi: “Fece un recital alla Aznavour. Qualche anno fa è tornato allo Smaila’s di Porto Rotondo, portandomi in dono tre cravatte delle sue, quelle napoletane”.
(Unioneonline/D)