Il pubblico delle grandi occasioni ha salutato la prima regionale dell'attesissimo spettacolo "Pour un oui ou pour un non" (letteralmente "Per un sì o per un no") di Nathalie Sarraute, una raffinata e divertente commedia sulla (im)possibilità di comunicare, con due interpreti d'eccezione quali Umberto Orsini e Franco Branciaroli per la regia di Pier Luigi Pizzi che firma anche scenografie e costumi.

Il segreto dell'amicizia e le insidie del linguaggio in una pièce, prodotta dalla Compagnia Orsini e dal Teatro de “Gli Incamminati” in collaborazione con il CTB / Centro Teatrale Bresciano che, dopo lo straordinario successo di ieri al Teatro Comunale di Sassari, con lunghi applausi e standing ovation, debutta questa sera al Teatro Massimo di Cagliari con inizio alle 20.30.

Come di consueto gli oltre 3000 abbonati potranno godersi la messa in scena fino al 6 marzo con recite tutti i giorni alle 20.30, ad eccezione della domenica, inizio alle 19, e con la possibilità della pomeridiana aggiuntiva di venerdì 4 alle ore 16.30.

È certamente uno degli spettacoli di punta della Stagione 2021-2022 de “La Grande Prosa” firmata dal CeDAC, Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, presieduto da Antonio Cabiddu, con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Sardegna, dei Comuni di Cagliari e Sassari e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Una pièce affascinante e sorprendente, voluta dalla direttrice artistica Valeria Ciabattoni, incentrata sul significato delle parole e sulle molteplici sfumature racchiuse in un'intonazione, una pausa o un silenzio che possono essere intesi in modi differenti, generando equivoci e fraintendimenti e perfino, come in questo caso, una frattura tra due uomini uniti da un profondo e duraturo legame d'affetto e reciproca stima, da lunghe frequentazioni e dalla condivisione di esperienze anche avventurose: a volte basta un "nonnulla", una minima incomprensione a generare una freddezza, inspiegabile per colui che, ignaro, con una semplice affermazione ha instillato nella mente dell'altro il dubbio di una derisione o, peggio, di una finzione.

La familiarità e la schiettezza di un dialogo tra amici, quel piacere di stare insieme, anche tacendo, con la certezza di capirsi pure senza esprimere ad alta voce pensieri, sentimenti e stati d'animo lascia il posto al sospetto: quasi inavvertitamente si apre tra i due protagonisti una voragine, chi si sente tradito o ingannato preferisce mantenere le distanze, si ritrae, e quasi inevitabilmente l'altro si reca a fargli visita, lo interroga, lo provoca, cerca di suscitare una reazione, per arrivare finalmente alla verità.

Al di là dello spessore superlativo del lavoro della scrittrice francese di origine russa, anticipatrice del "nouveau roman", autrice di romanzi, saggi e opere teatrali tradotti in tutto il mondo e rappresentati in ogni dove, la grandezza dei protagonisti e la regia di un nome storico tra i più acclamati di sempre, rendono questo appuntamento uno degli eventi di maggior interesse dell'annata teatrale che vuol essere segnata dalla piena ripresa delle attività sui palcoscenici.

Umberto Orsini, vero mostro sacro alla soglia dei 90 anni e in forma smagliante, ha debuttato negli anni '50 diretto da Mauro Bolognini e subito dopo lavora con Federico Fellini nell'indimenticata pellicola cult "La dolce vita".

A 35 anni, nel 1969, è stato vincitore ai Nastri d'Argento per la sua interpretazione nel capolavoro di Luchino Visconti "La caduta degli Dei".

La sua è una carriera sterminata ed è sicuramente uno degli attori più amati dal pubblico.

Con lui sul palco un'altra personalità carismatica e autorevole, Franco Branciaroli, nato dalla scuderia del Piccolo Teatro di Milano, Premio Ubu nel 2000 e, dopo oltre 50 anni di grande teatro, interprete di riferimento per le più importanti produzioni nazionali, alternando il suo impegno anche nel cinema e in tv sia come attore che come regista.

Gli appassionati potranno anche ascoltare dalla viva voce dei due celebri mattatori la genesi dello spettacolo all'interno della rassegna "I Pomeriggi della Fondazione/gli attori raccontano" in programma domani, giovedì 3, alle 17.30 alla Fondazione di Sardegna in via San Salvatore da Horta n.2 a Cagliari, con l'intervento di Irene Palladini, Ricercatrice di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell'Università di Cagliari, in veste di moderatrice.

Il green pass rafforzato e la mascherina sono obbligatori sia per le recite che per l'incontro.

L.P.

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