Fa ancora discutere sui social l’uscita di scena di Francesco Girardi da Masterchef.

«Ricordatevi, ogni tanto, che avete davanti non solo degli aspiranti chef ma anche delle persone», ha detto il 34enne, fotografo trentino residente a Cesena, rivolgendosi ai giudici che hanno deciso la sua eliminazione. «Lo sappiamo, altrimenti nessuno andrebbe avanti», gli ha risposto Antonino Cannavacciuolo.

Sul web si scatena il dibattito con gli utenti che si dividono tra chi è a favore dell’ormai ex concorrente del cooking show («I giudici sono troppo egocentrici») e chi invece ritiene che abbia esagerato («Nei ristoranti è peggio»), ricordando come siano finiti i tempi in cui i piatti venivano lanciati e i concorrenti insultati.

«Non mi sono mai sentito trattato da loro in modo non rispettoso, nutro per tutti e tre grande stima – precisa Girardi al Corriere -. Non li ho trovati arroganti né maleducati o fuori luogo: i commenti erano sui miei piatti, oggettivamente pieni di errori. Quello che ho voluto dire è che ci hanno trattato da cuochi professionisti, quando nessuno di noi lo è. Siamo solo dei comuni mortali che si sono cimentati in cucina».

«Sarebbe bastata qualche pretesa in meno durante le prove – aggiunge – . La pressione, interna ed esterna al programma, è tanta. Diciamo che questa uscita anticipata da MasterChef mi è costata qualche seduta dall’analista».

«L’idea dell’umiliazione non fa parte della mia filosofia di vita – si difende Giorgio Locatelli -. Lo chef è una persona: noi veniamo da cucine in cui siamo stati umiliati, ma non vogliamo perpetuare questo modello, non funziona». Cannavacciuolo: «Da quando ci sto io nessuno è mai stato preso di mira». Per Bruno Barbieri: «Il rispetto è la base».

Prima di iniziare la gara, Girardi aveva raccontato di aver tragicamente perso i genitori all’età di 13 anni in un incidente stradale. Pochi mesi fa ha avuto un infarto: «A 33 anni sono morto il venerdì e risorto la domenica», aveva detto ai giudici.

(Unioneonline/D)

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