Perché Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, damigella della piccola nobiltà della Santa Russia, divenne imperatrice, nessuno lo sa. Come, è presto detto. A quattordici anni la zarina Elisabetta Petrovna la chiamò a San Pietroburgo. Era stata promessa in sposa al nipote della vecchia, il granduca Carlo Pietro Ulrico, erede al trono. In verità la ragazzina non era una qualsiasi. Si racconta che, da bambina, non giocasse con le bambole. Un giorno si arrampicò su un mobile, trovò un paio di forbici e quasi si cavò un occhio per imparare a usarle.

La madre la trattava con distacco. Studiò ballo, musica, tedesco e calligafia. Il pastore protestante Herr Wagner le impartì lezioni di storia e di geografia - e passi lunghi così della Bibbia, tutti da studiare a memoria, versetto e versetto e versetto. A Madeleine Cardel fu affidata la sua educazione, passando per Molière e Racine e quella Francia così lontana, in una casa dove il broccato delle tende era pesante come la cortina di luterana severità che la avvolgeva. A Pietroburgo la accompagnò la madre. Un viaggio lungo sei settimane, in carrozza, tra la neve, una coperta sulle gambe.

Helen Mirren (foto Figus)
Helen Mirren (foto Figus)
Helen Mirren (foto Figus)

Il mondo sembrava così grande. Carlo Pietro Ulrico, invece, era così brutto, ma così brutto che ci volle tutta la generosità della vecchia perché Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst capitolasse, e in silenzio pure. Carlo Pietro Ulrico aveva il volto devastato dal vaiolo, modi violenti, toni bruschi. La storia ce lo tramanda impotente - e tanto, di questa annotazione, capiremo poi. Fatto sta che il matrimonio si fece. Fu infelice. Lui beveva, giocava con i soldatini, pagava servette e cortigiane. Lei leggeva. Voltaire e Montesquieu, l'italiano Machiavelli, il Tacito degli annali. «Nessuna cosa umana è tanto instabile e fluttuante quanto la gloria di un potere che non s'appoggia sulle proprie forze». Forse, un giorno, la avvelenarono. Superò ogni cosa. La gravidanza, invece, tardava. Sarà stato il marito, sarà stato il destino. Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst divenne madre nel 1754. Aveva venticinque anni. Paolo nacque dalla relazione con Sergej Saltikov, un cortigiano bello e abietto. Non storcete il naso. La tresca la organizzò la vecchia. Così fu anche tre anni dopo.

Anna era figlia di Stanislao Poniatowski. Altro cortigiano ma altra pasta. Era buono e servizievole. Accanto a una come Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, così forte, così risoluta, resse sì e no un paio d'anni - tanto più che la piccolina morì. Ma, in quei mesi, morì anche la vecchia. Al trono salì, con il nome di Pietro III di Russia, Carlo Pietro Ulrico. Il suo regno fu una tirannide di strapotere, ignoranza, meschineria. E adesso attenzione. Perché, finita la relazione con Stanislao Poniatowski, entrò nella vita di Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst un altro uomo, il più importante di tutti, Grigorij Orlov. Figlio del governatore di Novgorod, cadetto a San Pietroburgo, combattè la Guerra dei Sette Anni. Capitano d'artiglieria, occhi azzurri, grande fascino. Si conobbero a corte. Si innamorarono. Insieme, vissero folli notti di passione e decisive mattine di rivoluzione.

Helen Mirren (foto Figus)
Helen Mirren (foto Figus)
Helen Mirren (foto Figus)

La congiura che ordirono fu perfetta nei tempi e nei modi. Lo zar, infatti, aveva un'amante, Elizaveta Romanovna Voroncova, pensava di divorziare e di chiudere la moglie in un monastero. Succedeva, in quegli anni, a tutte le donne che venivano considerate scomode: potevano scegliere: o suore, o matte, o streghe. Fatto sta che, durante un banchetto pubblico, l'amante diede l'annuncio. Senza sapere, la sventurata, che Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, incinta di cinque mesi di Grigorij Orlov, aveva dalla sua la guardia d'onore dello zar. Abilmente mossi dal capitano, stratega raffinato, i militari circondarono il palazzo, irruppero nelle stanze del re e, su ordine di Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, lo arrestarono. Ci racconta la storiografia: «Pietro III si trovò ben presto in una situazione difficile e si comportò in maniera indecente: sedeva impotente e velleitario a piangere». Arrestato, detronizzato, rinchiuso nella fortezza di Ropša, abdicò e morì. Il 5 gennaio 1762 Federica Augusta di Anhalt-Zerbst fu incoronata imperatrice di tutte le Russie con il nome di Caterina II.

Da qui la storia si fa ancora più affascinante. Ecco, perché, aspettiamo con grande curiosità la nuova serie, dal primo novembre su Sky Atlantic. "Caterina la grande" è il premio Oscar Helen Mirren che regge sulla sue spalle di strepitosa attrice tutta la produzione HBO. Dice: «Caterina è una delle donne più importanti di sempre, una sovrana potente capace di espandere come mai prima di allora i confini dell'Impero e di portare, nelle sue terre, il credo francese degli illuministi». La serie parte proprio dalla congiura di palazzo che vi abbiamo voluto raccontare, quasi a voler fare da introduzione a quello che sarà il film, in quattro puntate, diretto dal quel Philip Martin di "The Crown" che ci ha tenuto a casa, davanti alla vita di Elisabetta, un inverno dopo l'altro. La vita di Caterina è altrettanto straordinaria. E, sappiate che, lasciato Grigorij Orlov, l'imperatrice si innamorò ancora e ancora. Ma non vi sveliamo niente. La Storia è tante storie. Francesca Figus
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