Sette ex collaboratori domestici hanno fatto causa a Kim Kardashian, denunciandola in sede civile e lamentando di essere stati sottopagati e costretti a lavorare senza pause e senza che venissero loro corrisposti gli straordinari.

Si tratta di persone che si occupavano della villa della star a Santa Monica, in California. I sette denunciano anche di non aver ricevuto buste paga regolari né il trattamento di fine rapporto.

“I querelanti non hanno mai ricevuto buste paga e pasti, non sono stati pagati regolarmente e non hanno potuto beneficiare delle pause obbligatorie previste per legge. Non è mai stato fornito loro un mezzo per poter registrare le ore di lavoro effettive, le ore di straordinario non sono state pagate e non hanno ricevuto il trattamento di fine rapporto”, ha detto a Nbc News Frank Kim, l’avvocato che ha intentato la causa.

L’avvocato ha anche detto che la Kardashian avrebbe trattenuto dallo stipendio degli impiegati una quota del 10% per coprire le tasse, pur non avendo mai registrato al fisco l’attività dei lavoratori.

La richiesta dell’avvocato alla star è di 25mila dollari a impiegato, esclusi gli interessi.

Kim Kardashian si difende affidando la replica a un suo rappresentanti: “Queste persone sono state assunte e pagate da terzi, attraverso un fornitore. Kim non ha avuto alcun ruolo nell’accordo tra fornitore e lavoratori, dunque non è responsabile per il modo in cui è stato gestito il rapporto”.

La star si augura che la disputa possa essere risolta in via “amichevole”.

(Unioneonline/L)

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