Mettere in piazza qualcosa o qualcuno significa far sapere a tutti faccende private, ma in questo caso l'intento è quello di riportare il teatro e l'opera lirica tra la gente come era un tempo. Non solo venerdì andrà in scena in piazza d'Italia il capolavoro verdiano "Otello" ma per tutta la settimana le prove saranno aperte al pubblico.

Di più, come spiega Alberto Gazale, direttore artistico dell'ente de Carolis e in questa occasione anche regista e scenografo: «Per Otello ogni prova si trasformerà in un incontro di presentazione, una sorta di ‘alla scoperta dell’opera’ in cui racconteremo agli spettatori le varie fasi della costruzione dello spettacolo. Di volta in volta il pubblico potrà conoscere i protagonisti della nuova produzione dell'ente de Carolis e vivere giorno dopo giorno le fasi di crescita e di costruzione dello spettacolo. Spiegheremo cos’è una prova di scena, una prova di regia, una prova d’assieme».

«Le abilissime maestranze del teatro di Sassari – prosegue Gazale - hanno realizzato in questi mesi una balaustra di legno massello che delimiterà lo spazio scenico e che riproduce parte della struttura del Globe theatre: Il teatro elisabettiano». Questo tipo di teatro rappresentò il più importante fenomeno culturale dell’Inghilterra rinascimentale, sia perché celebrava la potenza della nazione, sia perché offriva un intrattenimento popolare, accessibile a qualsiasi classe sociale.

L'operazione va anche a supporto del Globe Theatre di Roma, creato da Gigi Proietti nel cuore di Villa Borghese, che a causa dell'incuria e del disinteresse politico è chiuso da due anni e rischia di non riaprire più

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