Ad Assemini in piazzetta sant'Andrea è allestito dal 7 dicembre il tendone del Circo Paniko, uno dei più importanti collettivi di circhi contemporanei nati in Italia, che sarà ancora in scena con due spettacoli e diversi eventi.

A grande richiesta del pubblico la data di fine è stata prolungata di cinque giorni, perciò sarà possibile assistere allo show fino al 12 gennaio.

Si tratta di un circo senza animali, che unisce alle antiche arti circensi come l'acrobatica, l'equilibrismo e le danze aeree anche musica, teatro e pantomima. In particolare è l'elemento musicale a fare da fil rouge nelle creazioni di questi giovani artisti, la maggior parte dei quali suona uno o più strumenti. Gli spettatori vengono trascinati in un'atmosfera magica e fuori dal tempo già dal banchetto di legno della biglietteria, che ricorda i circhi di una volta (l'ingresso non ha un biglietto, ma all'uscita si lascia un'offerta "libera e consapevole"). Ci sono poi il carretto dei popcorn, l'angolo bar e una bancarella di vestiti vintage firmati Circo Paniko. Dopo lo spettacolo vero e proprio seguono inoltre eventi musicali, spesso eseguiti dal vivo dagli artisti stessi che svestono i panni della rappresentazione per danzare assieme al pubblico e sorseggiare un mirto attorno al fuoco allestito accanto al tendone.

Gli spettacoli portati in scena sono due: Panikyuuri e Panikommedia, l'ultima creazione del collettivo, un viaggio surreale fatto di musica, sketch, pantomima, numeri acrobatici e di bravura, una ricerca espressiva che sottrae la tecnica circense in favore di un lavoro più attoriale, certo divertente e sovversivo, ma meno organizzato e composito rispetto ad altri spettacoli precedenti, che avevano una maggiore armonia e finitezza scenica, il magnifico Cabaret degli Affamati ad esempio. Il pubblico esce comunque soddisfatto e stupito per aver assistito ad un evento insolito e originale.

Abbiamo incontrato Nicolò Toschi, uno degli otto artisti di Panikommedia.

Nicolò, lei ha rappresentato il personaggio di Dante nei panni di attore, ma ha anche suonato il contrabbasso. Che tipo di artista si definisce e qual è la sua specialità?

"Mi viene difficile darmi una definizione univoca. Diciamo che principalmente sono un musicista, suono il contrabbasso e altri strumenti, inoltre mi sto sperimentando anche come attore e mi piacerebbe seguire una scuola di recitazione. Ecco, se proprio devo usare una definizione mi piace quella coniata da mia madre: sono un clown musicale".

Come nasce il Circo Paniko?

"Dalla ricerca di un gruppo di sette persone, undici anni fa. Pian piano si sono uniti altri artisti e collaboratori, alcuni sono andati via, altri sono stati con noi solo di passaggio, molti sono rimasti. È una realtà in continua evoluzione".

Quanti siete al momento?

"Siamo circa 20 artisti e una cinquantina di membri in tutto, tra collaboratori esterni, famiglie, bambini, amici, amanti e… cani. (Toschi sorride indicando il suo cane che si avvicina con un frisbee in bocca)".

Quanto tempo dura la tournée?

"Solitamente da aprile a ottobre e poi lavoriamo nel periodo natalizio. Per il resto del tempo siamo stanziali e ci occupiamo della creazione di nuovi spettacoli".

Avete una sede fissa dove mettere a punto i vostri lavori?

"Diciamo che giriamo soprattutto intorno alla città di Bologna che spesso ci ha dato in concessione degli spazi, ma non abbiamo ancora una vera e propria casa e certo questo è uno dei sogni per il futuro prossimo".

Come avviene il processo di messa in scena?

"Si tratta di una creazione collettiva. Si ragiona innanzi tutto su un'idea, un tema attorno al quale vogliamo lavorare e ognuno porta la sua proposta. Si premia l'idea migliore e da lì si incomincia a ragionare su ciò che vogliamo raccontare, sui numeri che ognuno con le proprie competenze desidera realizzare. È un processo che non ha regole"

È difficile lavorare in un gruppo così nutrito?

"Si, certamente lo è, ma è anche questo il bello, è un'esperienza umana che ci fa crescere. Anzi, più ci si conosce e meglio si riesce e a trovare una quadra: sai che c'è chi è più creativo, chi è più pragmatico, chi si scalda facilmente e chi invece cerca un confronto più razionale. Al momento ci sentiamo molto 'in equilibrio'".

E per quanto riguarda la convivenza fuori dalla scena?

"Siamo molto organizzati e ognuno ha dei ruoli definiti. Questo ci aiuta a vivere in armonia. E poi è una vita che tutti noi abbiamo scelto, il Circo Paniko è il nostro più grande amore, anche se siamo degli artisti completi e indipendenti anche singolarmente".
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