Secondo il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020 i teatri rimarranno chiusi in tutta Italia fino al 3 aprile, a scopo precauzionale. E in questo momento di grande difficoltà alcune compagnie teatrali stanno cercando delle risposte totalmente nuove all'impossibilità di presentarsi dinnanzi al pubblico.

Una di queste realtà è "Fantateatro", una delle più importanti compagnie di Teatro Ragazzi che da Bologna si muove, da oltre dodici anni, in tutto il centro e nord Italia nei teatri, nelle scuole e nelle palestre per portare ai bambini e alle loro famiglie spettacoli che uniscono danza, recitazione e canto.

Abbiamo intervistato la fondatrice della compagnia, nonché regista, pedagoga e autrice Alessandra Bertuzzi, per parlare dell'iniziativa di teatro in streaming che Fantateatro ha recentemente avviato.

Sandra, avete aperto un canale YouTube, Fantateatro Official, per condividere con il pubblico i vostri spettacoli. Come vi siete organizzati per questa iniziativa?

"Negli ultimi anni avevamo fatto lo sforzo sistematico di documentare in video tutti i nostri spettacoli, per il nostro archivio personale. Dopo le prime due settimane di grande incertezza e spaesamento, da quando il Covid-19 è iniziato a circolare in Italia, abbiamo deciso di aprire il nostro canale e caricare i video migliori tra quelli catalogati, per far sentire la nostra vicinanza al pubblico di affezionati e per arrivare anche laddove in presenza non siamo mai potuti essere. Questa idea è nata attraverso un proficuo dialogo con i miei collaboratori (che sono più di una quarantina, oltre ai 19 dipendenti fissi).

Com'è stata la risposta del pubblico?

"La risposta è stata commovente: siamo già a più di 3100 visualizzazioni. In tanti che ci seguivano continuano a sostenerci e a scriverci e molti, che non avevano mai assistito dal vivo ad una nostra rappresentazione, si sono interessati a noi e complimentati per il bel lavoro che facciamo e per le risate dei bambini che sono udibili nei video registrati dal vivo, a testimonianza della grande energia che passa al nostro pubblico, che è contagiosa persino online.

Come avete intenzione di continuare questa iniziativa?

"Innanzitutto continueremo a pubblicare tutti i video in archivio, fino ad esaurimento, poi stiamo iniziando a fare degli spettacoli a porte chiuse, ripresi con una regia video ad hoc creata per l'occasione, che metteremo sul canale ogni domenica visto che è sempre stato il giorno del nostro appuntamento settimanale con le famiglie, a partire da domani con la condivisione di Cappuccetto Rosso. Questo è possibile grazie al nostro staff, che si impegna anima e cuore, e alla generosità del teatro Dehon di Bologna che ci concede di usare il suo spazio per l'iniziativa.

Dal punto di vista economico questa idea vi permette di tamponare il buco di bilancio?

"Putroppo no, a meno che non arriviamo a 500mila visualizzazioni, il che comunque non è impossibile e anzi ci speriamo. Più che altro, però, il nostro è un modo per non fermarci, per sentirci uniti umanamente e per non deprimerci, perché per un attore non andare in scena è un lutto. Noi siamo dei cantastorie e non potremmo fare a meno di raccontare al pubblico queste fiabe".

Avete pensato di far pagare un biglietto simbolico per il servizio che offrite o magari di attivare un crowdfunding?

"Ci stiamo pensando, dal punto di vista legale è possibile. Al momento non abbiamo ancora delle garanzie da parte dello stato, anche perché non siamo legati ad un teatro stabile, e dunque potremmo chiedere solidarietà economica alle persone che ci apprezzano attivando un sistema di donazioni".

State organizzandovi anche per portare gli spettacoli all'aperto, nel rispetto delle norme dettate che prevedono la distanza di almeno un metro tra le persone?

"Per il momento ancora vogliamo sperare che dopo il 3 aprile si possano riaprire i teatri e continuare gli spettacoli all'interno, anche se già abbiamo dovuto annullare 8 date con il teatro Carcano di Milano che è solito ospitarci in stagione. Tuttavia, se l'emergenza dovesse prolungarsi sicuramente penseremo anche a forme di eventi dal vivo in luoghi aperti, per non fermare questo rito collettivo così magico".
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