È l'ora del giudizio per Harvey Weinstein, il produttore cinematografico più potente di Hollywood accusato di stupro e di diversi reati sessuali da decine e decine di donne.

Dopo due anni di battaglie arriverà una sentenza inevitabilmente destinata a creare un precedente rilevante e a influenzare molti altri casi. Il processo dovrebbe durare due mesi, è attesa una copertura mediatica da record.

Dal canto suo, l'ex Re Mida di Hollywood ha ammesso e chiesto scusa per i suoi comportamenti ma ha sempre parlato di relazioni consensuali, in alcuni casi durate anche nel tempo. Dopo aver perso tutto, la sua società di produzione cinematografica, la Miramax, la sua reputazione e il suo matrimonio, ora rischia molto di più, fino all'ergastolo se verrà condannato per i reati più gravi che gli vengono imputati.

Nel processo di New York si giudica solo il caso di due donne: un'ex assistente che accusa l'ex produttore di averla costretta ad avere un rapporto di sesso orale, e un'altra donna anonima che lo accusa di stupro.

Ma sono oltre le 80 le donne che hanno puntato il dito contro di lui: l'attrice americana Ashley Judd, la modella italiana ex finalista di Miss Italia Ambra Battilana Gutierrez, e ancora Asia Argento che ha denunciato di essere stata abusata da Weinstein nel 1997 quando aveva 21 anni, in un hotel in Francia in occasione di un party della Miramax. Poi Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Rosanna Arquette, Katherine Kendall.

Molti degli altri casi sono ormai caduti in prescrizione, altri ancora non riguardano la giurisdizione di Manhattan ma quelle di Los Angeles o Londra, e altri ancora non contemplano reati punibili penalmente. Tante accusatrici, infine, si sono tirate indietro, alcune per paura di dover pagare un prezzo troppo alto per la loro denuncia e testimonianza.

(Unioneonline/D)
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