Scene da un matrimonio sullo sfondo dell'Italia degli anni Sessanta e Settanta con "La Parrucca", una pièce che riunisce due atti unici di Natalia Ginzburg, "Paese di Mare" e "La Parrucca" appunto, incentrati sulle vicende di una coppia alquanto "problematica", in cartellone oggi (domenica 3) alle 21 al Teatro "Antonio Garau" di Oristano, poi dopodomani alle 21 al Teatro "Tonio Dei" di Lanusei, mercoledì alle 21 al Cine Teatro "Olbia" di Olbia e infine giovedì 7 alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania.

Lo spettacolo, con protagonisti due amatissimi interpreti del teatro italiano come Maria Amelia Monti e Roberto Turchetta, è uno degli appuntamenti più attesi della Stagione di Prosa 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna presieduto da Antonio Cabiddu con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni.

La nuova mise en scène de "La Parrucca" porta la firma della produzione Nidodiragno/CMC per la regia di Antonio Zavatteri con la scenografia e il disegno luci di Nicolas Bovey, i costumi e gli oggetti di scena di Sandra Cardini e le musiche originali di Massimiliano Gagliardi.

La cifra garbata di Natalia Ginzburg e la sua acuta percezione del reale, al di là delle apparenze, regalano al suo teatro una freschezza e una naturalezza che travalicano l'idea di "finzione", conducendo idealmente il pubblico "dentro" la storia, quasi spettatore involontario delle piccole e grandi tragedie che si consumano tra rabbia e disincanto, mentre i personaggi si mettono a nudo e narrano la "loro" verità.

Natalia Ginzburg racconta l'amore (e il disamore), l'instabilità dei legami e l'incertezza del futuro, attraverso l'immagine di due esistenze intrecciate, unite da un anello e da un rito, mostrando uno spaccato realistico, o forse meglio iperrealistico, in cui sembra non succedere nulla ma sotto la placida superficie della routine si agitano pensieri, pulsioni e desideri che scardinano le regole e i principi della morale borghese e riguardano tematiche così universali da risultare, a distanza di cinquant'anni, di sorprendente modernità.

L.P.

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