Una casa nella campagna sarda, d'estate, in un tempo sospeso, teatro di una riunione fra amici che non si vedono da tempo. Un crescendo di confessioni e scontri destinato a diventare un gioco al massacro, alimentato da droga, alcool, sensi di colpa, rimorsi, assenze e rabbia.

È il mondo messo in scena da Bonifacio Angius ne “I Giganti”, unico film italiano in gara nel concorso internazionale Locarno Film Festival.

Un viaggio immersivo "su un'umanità autodistruttiva, che nella storia ha saputo soprattutto nuocere a se stessa, dall'inquinamento al nucleare", spiega lo stesso Angius.

"Mi hanno influenzato anche i mesi di pandemia, che io ho vissuto veramente male - aggiunge -. Forse non ce ne siamo resi conto, ma stiamo vivendo un cambiamento epocale. Raccontare questa paura, disperazione, ambiguità, inquietudine era d'obbligo per me ma volevo farlo in un film popolare, con personaggi chiari e definiti".

Angius, che è anche produttore (Monello Film) con il contributo di Fondazione Sardegna Film Commission, si mette in scena per la prima volta come attore, dando volto a uno dei protagonisti, Massimo, ossessionato dai suoi fallimenti, innanzitutto quello con la compagna e la sua bambina, interpretata dalla vera figlia di Angius. 

"Inizialmente avevo un po' paura ad affrontare anche la pressione della recitazione – racconta il regista – ma  poi ho pensato che sarebbe stato più facile interpretare Massimo che spiegarne la complessità a un altro attore. Mi sono rifatto a modelli come Cassavetes, e devo confessare che dirigere da dentro la scena è anche più facile perché riesci a dettare i tempi e correggere in corsa".

Gli altri amici sono il più rassegnato e ferito Stefano (Stefano Deffenu, che rinnova il sodalizio, anche da co-sceneggiatore con Angius), lo spregiudicato Andrea (Michele Manca), il “'politico” Piero (Stefano Manca), che si porta dietro il fratello minore Riccardo (Riccardo Bombagi).

Un cast potente, dunque, nel quale debuttano in ruoli drammatici i fratelli Stefano e Michele Manca, più conosciuti come il duo comico “Pino e gli Anticorpi”.

“Averli nel film è stato bellissimo – spiega Angius – Michele e Stefano sono dei veri artisti e questa non sarà l'ultima volta che lavoro con loro".

Quanto al titolo, “I Giganti”, "è ironico – aggiunge Angius – perché vediamo uomini molto molto piccoli ma potrebbe anche non esserlo, perché i protagonisti sono consapevoli del loro fallimento e del loro dolore".

Il regista ora sta già lavorando a un nuovo film, Confiteor, "che sarà un'epopea. Ci siamo dovuti fermare per la pandemia ma speriamo di portarlo avanti il prima possibile". 

(Unioneonline/v.l.)

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