Gabriele Muscas, da Terralba al cinema di Hollywood: «Un sogno che si avvera»
Il giovane attore sardo tra i protagonisti del film “Rosso di Luna” del regista newyorchese Jeremie FiorePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Più che un sogno che si realizza è una rivincita dopo esser stato deriso dagli amici, dopo essere stato messo in un angolo per troppe volte, dopo aver sofferto. Gabriele Muscas, attore di 23 anni, nato e cresciuto a Terralba, ha deciso di raccontare la sua storia adesso che a Hollywood ha terminato le riprese del film "Rosso di Luna", diretto dal regista newyorkese Jeremie Fiore: un grido d’allarme sulla violenza sulle donne.
Gabriele Muscas ha recitato in lingua inglese e in italiano nel cuore dell’industria cinematografica americana: è uno dei tre protagonisti insieme all'attrice italiana emergente Julia Modesto e il canadese Vik Sahay, noto per il film "American Pie".
Il giovane, che ha già recitato come co-protagonista nel film “Metamorfosi dell’essere” diretto da Mirko Zaru, uscito nel 2024 e premiato al Bloody Festival Roma come Miglior Film, racconta la sua scalata partendo da Terralba: «Sono sempre stato sottovalutato. Mi piaceva far divertire i miei coetanei imitando persone reali e personaggi immaginari ma spesso le persone non capivano la mia ironia e credevano che fossi stupido o pazzo. Proprio dopo una delle tante volte che mi sono sentito incompreso e negativamente etichettato, mi sono reso conto che la maggior parte della gente non capisce la differenza tra realtà e finzione».
«È in quel momento – prosegue Muscas - che ho iniziato a studiare trasformando il mio tallone d'Achille nella mia arma più forte».
Nel 2020, terminate le scuole superiori, il giovane di Terralba ha iniziato a studiare dizione, recitazione, fonetica, ortoepia, teatro e doppiaggio. Ma ha anche affrontato momenti tristi: «Non uscivo più di casa, ero sempre impegnato a cercare manager e agenzie. I miei amici non sono mai riusciti a comprendere questa mia passione. Abbandonato a me stesso e privo di sostegno, ho deciso però di non mollare. Recitare in un film a Los Angeles – conclude Muscas -, senza avere un manager o un'agenzia che mi rappresentassero, è la dimostrazione che credere in se stessi è la chiave per raggiungere le vette più alte».