Dopo aver registrato il tutto esaurito al TSE di Cagliari il mese scorso, si avvicina ad un altro sold out lo spettacolo “Communication” del comico Gabriele Cossu, debutto teatrale da solista dell'artista sulcitano, che torna sul palcoscenico per analizzare con la sottile ironia che lo contraddistingue gli errori e strafalcioni nei quali capita di imbattersi nell’attuale comunicazione.

Sabato 11 novembre, alle ore 21 al Teatro Centrale di Carbonia, Gabriele Cossu passerà in rassegna gaffe e doppi sensi tratti da quotidiani, cartelli, etichette, circolari scolastiche e persino dalle lettere pervenute alle agenzie di assicurazioni.

Ma non solo: a fare da collante tra i vari momenti più squisitamente comici, non mancheranno i monologhi e gli sketch di alcuni tra i suoi più fortunati personaggi.

Ad affiancarlo sul palcoscenico, ci saranno la cantante Pamela Lorico, molto nota al pubblico sardo quale componente delle Balentes, il trio vocale dedito al repertorio etnico rielaborato, e la coreografa, ballerina e docente, specialista in danze mediorientali, Rebecca Mascia.

A queste ultime spetterà il compito di mettere in scena aspetti della comunicazione che non avvengono solo attraverso le parole, ma attraverso il corpo, la voce e l’arte in genere, capaci di suscitare emozioni e sensazioni nello spettatore.

«Ho voluto realizzare questo spettacolo da solo, senza nessuno dei partner artistici che hanno accompagnato finora la mia carriera, come Chicca Zara, Ilenia Tocco, Jacopo Cullin ed i Lapola, per diversi motivi - spiega Gabriele Cossu - Il primo è legato a una forte esigenza di crescita artistica: assumermi la totale responsabilità di ‘far ridere’ il pubblico è uno stimolo a fare ancora meglio, ma anche a variare e arricchire il mio repertorio. Communication si avvicina molto più alla tecnica del monologo, per forza di cose, che non al dialogo botta e risposta tipico del cabaret con la spalla. Non solo: in questa nuova esperienza, finalmente, ho dato molto spazio a me stesso e quindi al monologhista senza maschera. Saranno infatti solo tre i personaggi che porterò in scena che comunque avranno il compito di interpretare copioni nuovi e più di spessore rispetto al passato. La scelta di portare le mie creature a teatro è una scommessa, e contestualizzarle su un palcoscenico differente dalla piazza è una nuova e ulteriore sfida».

L.P.

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