"Mio padre mi metteva le catene alle caviglie per non farmi uscire di casa. Mia mamma è morta quando avevo 9 anni. Non sono stato molto con lei: eravamo 13 figli, io ero in collegio d'inverno e in colonia d'estate. Non tornavo a casa nemmeno per le feste di Natale. Quando avrei potuto stare di più con lei, è morta per una grave malattia".

Lo ha confessato l'attore Francesco Benigno che, ospite della trasmissione Rai "Vieni da me", ha raccontato la sua infanzia difficile a Palermo.

"Sono rimasto con mio padre, analfabeta e giocatore d'azzardo. Quando vinceva, bene. Quando perdeva, erano guai. A 13 anni sono scappato di casa, un fratello è venuto a cercarmi e sono tornato. Mio padre mi ha riempito di botte, ho la testa piena di cicatrici. A 14 anni sono scappato definitivamente e per 9 anni ho dormito ovunque: sulle panchine, alla stazione, nei vagoni", ha rivelato l'interprete.

"Ho vissuto anche l'esperienza del carcere minorile per qualche furtarello. Poi ho incontrato una persona che mi ha accolto a casa sua, sono cresciuto in questa famiglia: per me sono fratelli e sorelle", ha poi aggiunto.

Poi, nel 1989, la notorietà con il film cult "Mery per Sempre" e con il seguito, "Ragazzi Fuori", entrambi diretti dal regista Marco Risi.

(Unioneonline/F)
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