Le previsioni iniziali hanno subito dettato la linea, e dopo la serata del 5 gennaio all’82esima edizione dei Golden Globe non stupisce affatto che “Emilia Pérez” abbia ancora una volta conquistato tutti. Sfiorando il record assoluto di candidature con ben dieci nomination, l’originale pellicola diretta da Jacques Audiard si aggiudica i premi più ambiti al fianco del film drammatico “The Brutalist”; tra cui quello per il miglior film commedia o musicale, per il miglior film in lingua straniera e per la miglior attrice non protagonista a Zoe Saldana.

Considerato tra i registi più influenti del cinema contemporaneo, dopo aver lasciato il segno a Cannes con titoli come “Il Profeta” e “Dheepan - Una Nuova Vita”, Audiard stupisce ancora realizzando un film capace di ridisegnare i fondamenti del genere thriller e musical per adattarli alla sua poetica; in un contrasto irresistibile tra il ritmo trascinante delle musiche e il costante senso di malessere che affligge la società post-pandemica.

Prodotto in Francia, recitato in lingua spagnola e distribuito da Netflix negli Stati Uniti, il titolo vanta inoltre il contributo musicale della cantautrice francese Camille; col brano “El Mal” scritto insieme al compositore Clément Ducol, il film ha vinto il suo quanto globo d’oro per la miglior canzone originale. Con protagoniste le splendide Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana e Selena Gomez, la narrazione segue le vicende di Rita, giovane praticante in uno studio legale insoddisfatta del propria situazione lavorativa. Dopo aver ricevuto una richiesta d’ingaggio da parte di Manitas Del Monte, considerato il più temuto boss dei cartelli della droga, la giurista supera le iniziali titubanze e decide di accettare; ma trovatasi a gestire un incarico quanto mai inaspettato dovrà aiutare il boss a simulare una morte fittizia per cambiare sesso e cominciare una nuova vita.

Sebbene il Golden Globe come miglior attrice in un film commedia o musicale sia stato assegnato all’inatteso ritorno di Demi Moore, che ha sconvolto come mai ci saremmo aspettati per la sua interpretazione in “The Substance”, la candidatura altrettanto meritevole come miglior attrice protagonista a Karla Sofía Gascón ha sancito un traguardo decisivo nella storia del festival: per la prima volta infatti, un interprete transessuale ha potuto concorrere nella categoria, stabilendo un precedente fondamentale per le selezioni future. Dopo l’ovazione di ben nove minuti durante l’anteprima a Cannes, “Emilia Pérez” non ha più smesso di far parlare di se, puntando a piè sospinto verso il mercato statunitense per accaparrarsi ora, dopo i globi d’oro, gli ancor più ambiti premi Oscar.

In attesa delle nomination ufficiali fissate al 17 gennaio, il successo ai Golden Globe - come spesso accade - potrebbe aver già spianato la strada al titolo per garantirsi il giusto riconoscimento anche da parte dell’Academy. Fra i tanti sostenitori del film non mancano inoltre le celebrità più influenti: dopo aver collaborato come co-star nella serie televisiva “Only Murders in the Building”, Selena Gomez è stata accolta lo scorso novembre al fianco di Meryl Streep per una proiezione e un Q&A su “Emilia Pérez”. A seguito dell’evento, l’attrice ha rilasciato su Instagram i seguenti ringraziamenti: «Grazie mille a Colleen Camp per aver ospitato l'evento e alla mia amica Meryl per aver celebrato Emilia Pérez; non la chiamo a caso amica mia! È Meryl Streep! La mia icona, il mio sogno!».

Stando poi a quanto rivelato dal The Hollywood Reporter, Streep non si sarebbe trattenuta nell’elogiare il lavoro compiuto dalla collega: «È stato bellissimo. È stato bellissimo. È stata semplicemente una performance meravigliosa, intensa, sensuale, incredibile». Quanto invece al ricordo di quando ancora non credeva di aver vinto il ruolo, Gomez ha commentato in una precedente intervista: «A quanto pare avevo già la parte anche se non lo sapevo. La cosa mi ha spiazzata. Ho passato mesi a fare promozione con il mio fantastico cast e la troupe e poi Jacques ha riso durante uno degli ultimi incontri e ha detto: non capisco perché dici che hai fatto un provino e hai aspettato, avevi già la parte! Da quel momento, ogni volta che lo guardo gli dico di aver passato nove mesi all'inferno aspettando di sapere se fossi in questo film».

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