In questo periodo sospendiamo l'oroscopo. Dal 28 marzo stiamo cercando di sostituirlo con un piccolo diario di una giornata tipo in casa, ai tempi del coronavirus, per continuare a trovarci col consueto appuntamento del mattino.

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Nudo al supermercato

La quarantena può fare brutti scherzi ai neuroni. Che si manifestano sempre più spesso quando siamo in fila davanti al supermercato, non fosse altro perché è lì che passiamo gran parte del tempo che possiamo trascorrere all'aperto.

Ed è lì, in quei pochi minuti in mezzo alla gente che riscopriamo la variegata umanità in tutte le sue sfaccettature. C'è la signora alle tue spalle che inizia a parlare del virus. Ancora teme i cinesi, con 200mila italiani contagiati, e mentre te lo dice ("Ne vedo troppi in giro") ti si avvicina anche. "Si allontani, grazie, temo più lei dei cinesi in questo momento".

C'è chi, avendo tempo da perdere, gioca con la mascherina in mano infettandola in tutti i modi possibili, per poi metterla al suo posto al momento di entrare nel supermercato. C'è il furbetto che ha sempre qualcosa da fare e vorrebbe saltare la fila, ma la popolazione imbruttita da settimane di quarantena non gli cederà mai il posto.

C'è il povero gigante africano che deve scaglionare gli ingressi e prendersi gli improperi di chi non riesce a capire che non sono a tempo, ma che si entra quando esce un cliente ("Quello prima di me ha aspettato due minuti, io sono qui da dieci").

E infine c'è l'uomo nudo. Sì, sulla trentina, probabilmente strafatto. Completamente nudo ma con occhiali da sole e mascherina. Affianca e supera tutte le persone in fila: noi ci guardiamo stupiti. "Andrà per i fatti suoi", penso. E invece no, è proprio diretto al supermercato. E ovviamente, essendo nudo, vuole saltare la fila e lo chiede al solito gigante, che ormai da settimane si è calato nel ruolo di punching ball.

Com'era prevedibile, non lo fa entrare, e non tanto (non solo) per il mancato rispetto della fila. "Nudi non si entra, vatti a vestire poi ritorni". Il ragazzo non ci sta, reclama il suo sacrosanto diritto di procacciarsi il cibo e inizia a insultarlo. Il punching ball abbozza per un po', poi chiama la polizia e tutto finisce per il meglio.

La polizia. Che oltre a controllare migliaia e migliaia di scartoffie al giorno (le autocertificazioni) deve anche intervenire per spiegare a un ragazzo che no, al supermercato nudi non si entra.

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