Prima uno spettacolo di forte impatto sul femminicidio come il "Bolero, prigionia di un amore" con l'étoile internazionale Luciana Savignano e gli artisti di Padova Danza diretti da Gabriella Furlan Malvezzi. Poi il premio ad una carriera dove Luciana Savignano ha brillato non solo come stella internazionale della danza ma anche come donna.

Il Teatro Verdi di Sassari ha ospitato una serata davvero speciale nell'ambito del festival "Danza d'autore - Corpi in movimento". L'afflusso del pubblico è stato tale che lo spettacolo è iniziato un po' in ritardo.

Grandi emozioni sulle note di Ravel, sempre più incalzanti, rivisitate dal musicista Enrico Gabrielli per le coreografie di Milena Zullo. Cinquanta minuti di danza e musica a forte impatto emotivo.

La versione ipersensuale di Bejart ha lasciato il posto a una trasposizione più intimistica in cui l'afflato di libertà diviene un urlo di prigionia. L'urlo che squarcia il silenzio in una società martoriata dal femminicidio.

Quindi l'assegnazione del prestigioso riconoscimento a Liliana Savignano. Il premio alla carriera è stato consegnato tra applausi scroscianti da Angela Mameli in rappresentanza della Fondazione di Sardegna, uno degli enti sostenitori della kermesse assieme a Mibact, Ras, Comune di Sennori e Comune di Sassari.
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