Clint Eastwood, dagli spaghetti western al cinema impegnato
di Giancarlo GhirraPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A metà degli Anni Sessanta divenne famoso, soprattutto in Italia, grazie agli spaghetti western di Sergio Leone. L’eterno sigaro all’angolo della bocca, il poncho, sempre lo stesso, indossato nelle aride praterie del West, Clint Eastwood si muoveva sulla scena di Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo senza mostrare in verità grandissime doti di attore. Ma oggi, alla vigilia del suo ottantesimo compleanno (il prossimo 31 maggio), il cinema di tutto il mondo riconosce in lui uno dei più grandi registi (oltre che attori) della scena mondiale. La svolta avviene quando Clint, nato a San Francisco da famiglia operaia, soldato nell’Us Army prima di passare al cinema, trova la via del cinema. Il successo arriva nel 1992, ancora con un western , Gli spietati nel quale Eastwood fornisce una straordinaria prova di attore e regista. Un regista che rivelerà grande capacità sentimentale nel romantico I ponti di Madison County e una raffinata capacità di approfondimento psicologico in Million dollar baby, una storia di boxe femminile che gli frutta quattro Oscar.
Con gli anni il vecchio conservatore americano, l'uomo di destra legato al Partito repubblicano, si rivela un sensibile uomo di cultura, capace di indagare con una straordinaria finezza sul razzismo nel capolavoro del 2009, Gran Torino e ora pronto a regalare al pubblico di tutto il mondo la storia di Nelson Mandela, il padre del Sudafrica finalmente di neri e bianchi dopo la vergogna dell'apartheid. A lui è dedicato Invictus, il film diretto da Eastwood che in Italia uscirà nei cinema il 20 febbraio nel quale ancora una volta una vicenda sportiva stavolta quella del rugby, per l'esattezza la Coppa del mondo del 1995, si intreccia con una vicenda umana e politica che riguarda l'intera umanità.
E così Clint Eastwood si avvia agli ottanta anni anche lui da vincitore, con un film che certamente farà parlare di sé in questi anni difficili.