Disponibile nelle sale da una manciata di giorni, il dissacrante ritorno del maestro Yorgos Lanthimos con “Bugonia” sta confermando le impressioni entusiastiche avute durante le anteprime stampa successive all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Con protagonisti Emma Stone e Jesse Plemons - coppia di fuoriclasse che aveva già dimostrato un’eccezionale intesa scenica nel precedente “Kinds of Kindness” - il film è un libero adattamento del cult coreano “Jigureul jikyeora!” di Jang Joon-hwan, caratterizzato da un tono a cavallo tra il genere di fantascienza e la dark comedy. In esso, le dinamiche della follia cospirazionista si intrecciano ai meccanismi oscuri e subdoli del potere, in un contesto in cui nulla può essere dato per scontato.

Sul tema centrale dell’opera - che vede due sequestratori rinchiudere nella propria abitazione la CEO di un’azienda farmaceutica, convinti che in realtà si tratti di un alieno sotto mentite spoglie - la Stone ha dichiarato durante la conferenza stampa di Venezia: “Amo molto lo show Cosmos e le teorie in esso contenute. Sono piuttosto convinta che l'idea che siamo soli nell'universo sia piuttosto narcisistica quindi lo dico a voce alta: io credo negli alieni!”.

A proposito delle forme di vita extraterrestri, l’attrice - ospite del programma The Late Show condotto da Stephen Colbert - ha rivelato chi, a suo avviso, possa esser considerato un alieno travestito da umano all’interno dello star system: “Willem Dafoe, al cento per cento. È semplicissimo. Dico: se fosse davvero Willem Dafoe un alieno, tutti direbbero 'Sì! Ovviamente. E pure uno fantastico!'. Se tutti gli alieni fossero come lui, arrivate pure, atterrate sulla Terra, per favore! È il mio alieno preferito”.

La Stone, non a caso, ha già collaborato col veterano del set - apparso in innumerevoli pellicole di successo, tra cui il “Nosferatu” di Robert Eggers - nel suggestivo “Povere Creature!”, pellicola di Lanthimos uscita nel 2023 che le è valso il secondo Oscar come miglior attrice protagonista. Altro elemento che ha suscitato curiosità è stato il suo insolito look, che per la prima volta sullo schermo l’ha vista con la testa completamente rasata. Indossando una parrucca durante gli eventi pubblici per non dare troppo nell’occhio, ha ammesso tuttavia: «Era come se dicessi: mi vedi la parrucca? Muovevo l'attaccatura dei capelli tutto il tempo. A tutti! E loro dicevano: siamo abbastanza sicuri che tu stia indossando una parrucca, visto che la sposti in continuazione».

L’ultima fatica di Lanthimos, inoltre, ha creato interesse non solo per i suoi indubitabili valori artistici, ma anche perché - come dichiarato di recente in via ufficiale - segnerà l’inizio di un periodo di pausa del regista dai set cinematografici. La notizia è emersa durante un’intervista a Collider, in cui ha dichiarato apertamente: “Penso di aver bisogno di una pausa. L'ho già detto tra un film e l'altro, ma stavolta sono serio. Potete considerarla una promessa. Mi prenderò una piccola pausa [...] trovi la volontà e la forza, ma a un certo punto si esauriscono. Siamo arrivati a quel punto”.

A far discutere è stata anche la sua scarsa propensione ad apparire in pubblico, oltre alle difficoltà nel promuovere le pellicole di cui è il creatore. In un recente panel al London Film Festival, ha dichiarato a proposito del successo commerciale dei suoi film: «Voglio che accada, ma non voglio che accada nel modo in cui accade abitualmente. Voglio che la gente riottenga i soldi investiti. Voglio che le persone guardino il film. Ma non voglio andare in giro come un pazzo, sfilando intorno al mondo, dovendo spiegare il film».

Senza nascondere il suo disagio nell’apparire agli eventi pubblici, ha aggiunto: «E non è la mia passione andare in giro per essere fotografato e dire cose alla gente. Penso semplicemente, non c'è un altro modo? Ti siedi con le tue persone e ti parlano di questa o quell'intervista e io penso: non puoi semplicemente prendere qualcosa da alcune di quelle interviste? In tutte starò dicendo la stessa cosa 1000 volte. E non ricordo le cose che ho detto e mi sono confuso. Ma è una parte importante della mia attività».

Ironizzando infine sulla propria condizione, ha concluso: “La tecnologia potrebbe essermi d'aiuto e potrei mandare un avatar a fare le interviste al mio posto”.

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