Si ricordano tante partnership importanti nel cinema che, in un lavoro di ricerca portato avanti negli anni, han dato vita all’affinamento di un linguaggio comune con una visione espressiva più ampia e matura ad ogni nuovo appuntamento. Fra i tanti possibili esempi, come la storica collaborazione tra Martin Scorsese e Robert De Niro o quella fra Johnny Depp e Tim Burton, qualcosa di simile è avvenuto anche tra l’attore irlandese Cillian Murphy e il regista britannico Christopher Nolan. Dopo il successo di titoli come “28 giorni dopo” di Danny Boyle ed altre collaborazioni di rilievo, Murphy ha preso parte per la prima volta in un progetto di Nolan nel convincente “Batman Begins”, stabilendo da quel momento in poi un’intesa professionale lunga e fruttuosa. Oltre ai due sequel della trilogia sull’uomo pipistrello, Murphy è comparso nei film di Nolan “Inception”, “Dunkirk” e ovviamente nel biopic fresco di Oscar “Oppenheimer”.

Per il ruolo del fisico americano, Murphy ha ricevuto il premio come miglior attore protagonista, e dalle parole spese durante la premiazione appare chiaro quanto il rapporto instaurato col regista sia stato determinate per la sua vittoria. Dopo aver ricevuto la statuetta, Murphy si è rivolto a Nolan dicendo: «È stato il viaggio più selvaggio, più esaltante e più soddisfacente dal punto di vista creativo che mi hai offerto negli ultimi 20 anni, ti devo più di quanto possa dire». Ma oltre all’esperienza coltivata nel cinema, non si può certo dimenticare l’impatto riscosso sul pubblico dal personaggio di Thomas Shelby nella serie televisiva BBC “Peaky Blinders”: un antieroe freddo, determinato e brutalmente affascinante, disposto a tutto pur di compiere la sua scalata verso il potere. E dove potrebbe comparire in futuro il pluripremiato attore? Secondo alcuni colleghi sarebbe perfetto per sostituire Daniel Craig nel ruolo del prossimo James Bond, alias Agente 007.

Giusto pochi giorni prima della notte degli Oscar, l’attore Clay Bunker, anche lui presente in “Oppenheimer”, ha affermato al The Sun che a suo giudizio Murphy “se la caverebbe benissimo” nei panni dell’agente segreto: «È buffo perché Cillian è il più gentile degli esseri umani, ma ha un lato oscuro e c'è un'oscurità in Bond. Dimentichiamo che a volte Bond è come il personaggio creato da Fleming: un personaggio piuttosto oscuro. Si dà il caso che sia dalla parte che noi chiamiamo buona. Cillian ha l'abilità di attingere a questo aspetto. L'abbiamo visto in Peaky Blinders, persino in Batman quando interpretava lo Spaventapasseri, e in una miriade di altri film che ha fatto». E non finisce qui: anche l’attore Pierce Brosnan, che ha interpretato James Bond nei film degli anni 90, riterrebbe azzeccata la scelta di Murphy per il personaggio.

Nel corso di un evento organizzato dall'US-Ireland Alliance, ha rilasciato un’intervista alla BBC affermando che Murphy «farebbe un lavoro magnifico come James Bond». Ma stando alle opinioni di Murphy, la star sembrerebbe non del tutto convinta a vestire i panni del personaggio qualora dovesse presentarsi l’eventualità. Ciò, stando a quanto affermato durante gli Oscar Wilde Awards, dipenderebbe principalmente da una questione anagrafica: «Penso di essere un po' troppo vecchio per quel ruolo». Effettivamente, l’attore ha ormai 47 anni alle sue spalle e stando a quanto dichiarato in passato dai produttori del franchise di 007 l’obiettivo per i prossimi titoli sarebbe quello di sostituire Craig con un interprete più giovane. Niente di rilevante sembra ancora muoversi in questo senso, dopo i vari nomi che si son succeduti negli scorsi mesi. Non rimane perciò che pazientare in attesa di tutti gli ulteriori sviluppi.

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