Quali sono stati i mestieri più diffusi del 1960 e quali quelli del 2018? Quali i nomi scelti per le bambine, o la classifica dei dieci musei più visitati nel 2019?

Queste e tante altre domande per un programma che Carlo Conti ha definito "difficile da fare, perché senza pubblico, senza orchestra e senza balletto" ma "con tanto entusiasmo e con lo spirito di speranza, allegria, energia e la voglia di tornare a una normalità".

Arriva da domenica 14 giugno "Top Dieci", il nuovo show di Rai1 che andrà in onda per 4 settimane dagli studi televisivi "Fabrizio Frizzi" di Roma, in prima serata dalle 21.25.

"Un programma che si basa sulle classifiche, ma dove la memoria ha uno peso specifico da protagonista e mai come in questo momento storico che stiamo attraversando assume un significato particolare, un pretesto per fare spettacolo, e per incuriosire e far giocare da casa", spiega il conduttore.

"Ad esempio - prosegue Conti - giocheremo con le cose più rubate negli alberghi, con gli oggetti smarriti maggiormente nei mezzi pubblici e coinvolgeremo il pubblico sui social, ogni settimana sarà diversa. Per la prima il quesito sarà: cosa vi è mancato di più durante la quarantena. Per qualcuno magari il mare, per altri la fidanzata, o il fidanzato, per altri andare a trovare i parenti in un altra regione, vedremo".

Nel corso di ogni appuntamento due squadre composte ciascuna da 3 vip si sfideranno su classifiche di ogni genere.

Nella puntata del debutto la prima squadra sarà formata da Christian De Sica, Serena Autieri e Alessandro Siani, denominati "I principi abusivi"; la seconda da Flavio Insinna, Maria Chiara Giannetta e Nino Frassica, denominati "I Don Matteo".

Ospiti della serata Roberto Mancini e Massimo Ranieri, con il compito di scoprire tante diverse "hit parade" legate alla cultura pop d'Italia: dalla musica allo sport, dall'attualità al cinema, dalla tv alla cultura, appunto, tracciando così un preciso identikit del nostro Paese e facendo rivivere usi, costumi e gusti degli italiani, in un viaggio attraverso gli anni, che arriva sino all'oggi.

(Unioneonline/v.l.)
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