Medaglia d'oro con "Acca" e di bronzo con "Non capisci un tubo". Due canzoni delle tre in gara sul podio. Con la storica vittoria dello Zecchino d'oro numero 62.

Classe 1967, Flavio Careddu è originario di Posada, anche se vive a Brescia da quando aveva un anno e mezzo, quando i genitori si erano trasferiti per lavoro.

Già sveglio di prima mattina, Careddu spiega: "In realtà non sono riuscito a dormire per l'eccitazione, per la contentezza. Solo un'oretta all'alba".

Ironia e messaggi sociali. L'autore sardo ha sempre usato questa accoppiata. Pure per "Acca" dedicata alla lettera "muta" che sembra poco utilizzata: "Sì, è la rivincita di chi, senza motivo, spesso viene messo da parte o considerato inferiore o poco importante. Un testo scritto insieme a Irene Menna e Alessandro Visintainer, e cantato da Rita Longordo, una interprete meravigliosa".

Al concorso più celebre al mondo per le canzoni per bambini, aveva anche un terzo pezzo in gara: "Principe blu", scritto insieme a Carmine Spera che compare insieme a Giuseppe De Rosa pure per "Non capisci un tubo".

Flavio Careddu è ormai uno degli autori più gettonati per lo Zecchino d'oro: negli ultimi anni sono state scelte altre due sue canzoni: "Nero nero" e "Canzone scanzonata" con la quale ha esordito nell'edizione numero 60.

Testi fantasiosi in cui utilizza la sua magnifica ironia. Lo ha fatto anche per raccontare la sua lotta con la sclerosi multipla che lo affligge da vent'anni con un libro dal titolo significativo: "Un uomo allo stato bradipo".

Careddu ha realizzato un desiderio che inseguiva da tempo: "Scrivere canzoni per lo Zecchino d'oro è sempre stato un sogno inseguito da trent'anni, ora ho addirittura vinto, ma sono già al lavoro per l'edizione 2020, perché dietro una canzone c'è un lavoro di mesi, a volte di anni".

Cosa manca? Flavio Careddu non ha dubbi: "Vincere ancora il massimo riconoscimento mondiale della canzone per l'infanzia, ma con un mio testo cantato da un bambino o una bambina sarda. Ogni volta che incontro i piccoli sardi a Bologna c'è sempre una ventata d'affetto speciale".
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